Comunali, centrosinistra vince al primo turno a Milano, Napoli e Bologna. Testa a testa a Roma e Torino

Crolla l’affluenza: a Napoli, Milano e Torino meno votanti di sempre. A Roma sotto il 50%. Salvini: «Abbiamo scelto tardi i candidati. Poca gente ai seggi: si parli meno di fatti personali»

Il primo turno delle elezioni comunali si conclude con un 3 a 0 per il centrosinistra. Vittoria per il centrodestra in Calabria, dove Roberto Occhiuto è diventato il nuovo presidente di regione con il 54,5% delle preferenze ha battuto il dem Bruni, cha ha raccolto il 27,7% dei voti dei calabresi. Tornando al voto nelle principali capoluoghi italiani, sulla base dei dati disponibili alle 23.30 del 4 ottobre, a Milano, con il 57,5% delle preferenze, è stato riconfermato sindaco Beppe Sala, che ha battuto il candidato del centrodestra Luca Bernardo, fermo al 26,6%. A Bologna, Matteo Lepore ha conquistato il 62% delle preferenze, doppiando il candidato del centrodestra Battistini, fermo al 29,5%. A Napoli l’ex ministro dell’Università Gaetano Manfredi è stato eletto sindaco con il 63,2% dei voti, battendo Maresca del centrodestra, fermo al 21,5%. Nella Capitale, il leder di Azione Carlo Calenda conquista il 18,8% dei voti, mentre la sindaca uscente del M5s Virginia Raggi il 19,7%. Entrambi sono stati superati dal candidato dem Roberto Gualtieri (26,8%) e dal candidato del centrodestra Enrico Michetti 30,7%. I due si sfideranno ai ballottaggi del 17 e 18 ottobre. Anche a Torino lo scontro al ballottaggio sarà tra centrodestra e centrosinistra. Il candidato del centrosinistra Stefano Lo Russo (43,7%) è arrivato al ballottaggio con un numero maggiore di voti rispetto al candidato civico, sostenuto dalle liste di centrodestra, Paolo Damilano (38,8%), dato inizialmente per favorito. Ferma invece al 9,3% la candidata del M5s Valentina Sganga.


Milano, Bernardo: «Sfido chiunque a ottenere un risultato migliore»

ANSA / PAOLO SALMOIRAGO | Il candidato sindaco del centrodestra per il Comune di Milano, Luca Bernardo, nel corso di una conferenza stampa nella sede del suo comitato elettorale al Nhow Hotel di via Tortona, Milano, 04 ottobre 2021

«Sfido chiunque a ottenere un risultato migliore in 15 giorni di campagna elettorale» ha detto il candidato sindaco del centrodestra a Milano, Luca Bernardo, in conferenza stampa, a Milano al Nhow Hotel di via Tortona. «Ero uno sconosciuto – prosegue il candidato del centrodestra – abbiamo iniziato i primi di agosto: abbiamo lavorato 15 giorni, forse 17 non di più», ha aggiunto. «Abbiamo lasciato il segno a Milano ma credo che il vero vincitore oggi sia uno solo: l’astensionismo – ha proseguito Bernardo -. Mi vedete col sorriso, come sapete io sono un uomo del pubblico – ha aggiunto Bernardo – Avevamo bisogno di più tempo. Allora forse le cose potevano andare in maniera diversa». E il candidato del centrodestra aggiunge: «Ho deciso che starò in Comune, pur continuando a fare il medico. Mi vedrete entrare a Palazzo Marino, è certo che l’avventura non finisce qui. Non è la fine ma l’inizio di una bella e grande storia. Supporterò e aiuterò i cittadini milanesi che hanno voluto credere nella nostra storia. Dobbiamo portare avanti il seme che abbiamo piantato, dobbiamo crescere una pianta forte, robusta».


L’ultimo discorso di Virginia Raggi da sindaca: «Non darò indicazioni di voto»

ANSA/FABIO FRUSTACI | L’uscente sindaca di Roma, Virginia Raggi

«Chi viene dopo non ha scuse e noi vigileremo, il mio pensiero va alle periferie. Mi auguro che il nuovo sindaco mantenga le promesse. Vigileremo. Resto al fianco dei romani». Così l’uscente sindaca di Roma, Virginia Raggi, nell’ultimo suo discorso da prima cittadina della Capitale. «Per essere molto chiari – continua – io non darò indicazioni di voto al ballottaggio. Roma prima di tutto. Noi andremo avanti comunque con un progetto, con coraggio e a testa alta».

Conte: «A Napoli risultato straordinario»

ANSA/ CIRO FUSCO | Giuseppe Conte e il nuovo sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi durante l’ultimo comizio prima delle elezioni

«La vittoria di Gaetano Manfredi è straordinaria. Si partiva da una situazione molto difficile, ma lui era la persona giusta». L’ex premier Giuseppe Conte si è congratulato con Manfredi, candidato appoggiato da M5s e Pd, per la sua vittoria a Napoli. Commentando i risultati del Movimento a Roma, dove Virginia Raggi non è riuscita a passare il primo turno, ha dichiarato: «A Roma aspettiamo lo spoglio finale. Raggi veniva da 5 anni di attacchi, ma anche il suo risultato è ottimo». In vista dei ballottaggi del prossimo 17 e 18 ottobre, l’ex premier Conte ha aggiunto« che è impossibile si possa dare, da parte nostra, indicazioni a sostegno della destra. Detto questo – ha proseguito il leader del M5s a Porta a Porta su Rai1, valutiamo caso per caso dove ci sono le condizioni» perché «i cittadini non sono pacchi da muovere a piacimento». Inoltre, prosegue Conte, «il test delle comunali, per quanto importanti, non può certo compromettere l’azione del governo Draghi, che deve andare avanti».

Manfredi: «L’astensionismo? Troppi comuni abbandonati»

ANSA / CIRO FUSCO | Luigi Di Maio, Peppe Provenzano, Gaetano Manfredi, Vincenzo De Luca e Roberto Fico a Napoli, 4 ottobre 2021

«Pretendiamo di avere quello che meritiamo. Napoli non è più una città senza reputazione ma ha una grande affidabilità». Gaetano Manfredi ha conquistato il triplo dei consensi rispetto al candidato del centrodestra Catello Maresca. Nella prima conferenza stampa da vincitore, l’ex ministro è accompagnato dai big del M5s campano Luigi Di Maio e Roberto Fico. Poco dopo è arrivato anche Giuseppe Conte. «La metà dei cittadini che non ha votato a questa tornata è la stessa che non aveva votato l’altra volta», ha detto Manfredi commentando l’astensionismo che ha attraversato molti dei comuni al voto. «La grande sfida della politica è di avvicinare di più i cittadini al voto e, se tanta gente non ha votato alle Comunali, è perché i Comuni sono stati abbandonati».

Michetti parla già da sindaco, Gualtieri si appella agli elettori di Raggi e Calenda per il ballotttaggio

ANSA/CLAUDIO PERI | Il candidato sindaco del centrodestra a Roma, Enrico Michetti

Michetti, arrivato al comitato elettorale da principale favorito per il ballottaggio – Gualtieri è staccato di circa cinque punti percentuali – ha dichiarato: «La prima attenzione sarà rivolta alla burocrazia, il centrodestra ha a cuore la macchina amministrativa perché la città è immobile davanti alle buche, alla spazzatura, ai problemi delle scuole e del verde». Meloni, suo principale sponsor e leader del partito che ha preso più voti nella Capitale – oltre il 18% secondo le proiezione Swg -, ha commentato: «Il candidato non conosciuto e improvvisato, come è stato descritto, Michetti è arrivato primo a Roma, anche con uno scarto importante – mentre – il risultato di Gualtieri credo sia deludente e sotto le aspettative oggettivamente. Così come a Virginia Raggi credo che vada riconosciuto un risultato di tutto rispetto, nonostante la debacle del M5s. È credo sia ragguardevole il risultato di Calenda pure molto osteggiato dalla sinistra».

Gualtieri, al suo comitato, non ha perso tempo per rivolgere un appello all’elettorato di Calenda e Raggi: dovrà attingere da quei bacini per ribaltare il risultato del primo turno, il 17 e il 18 ottobre, nella sfida a due contro Michetti. «Siamo fiduciosi che la nostra proposta politica sia la più forte. Ci rivolgeremo a tutti i romani, con grande fiducia ma anche con grande umiltà a partire dagli elettori di Raggi e Calenda, chiedendo loro di sostenerci al ballottaggio – ha detto l’ex ministro – Se si farà un accordo anche con i leader dei partiti? Mi rivolgerò a tutti, anche se non faremo apparentamenti».

Lepore punzecchia i 5 stelle: «Scelgano da che parte stare»

ANSA/MAX CAVALLARI | Il nuovo sindaco di Bologna, Matteo Lepore

Con una copertura del 62% del campione Swg e un consenso del 61,6%, Lepore è ormai certo della vittoria a Bologna. Il candidato del Pd, che ha ricevuto l’appoggio dei grillini ringrazia «il Movimento, che ha passato un momento di travaglio, ma non ha mai avuto dubbi di stare dalla parte progressista – e ha rilanciato -. Mi auguro scelga da che parte stare, è un’ottima ragione per fare questa scelta anche nel resto del Paese». Una dichiarazione in contrasto con quanto affermato poco prima da Conte: «I cittadini non possono essere considerati pacchi postali», ha affermato l’ex premier. Tornando al futuro primo cittadino di Bologna, nelle sue prime dichiarazioni alla stampa ha punzecchiato i rivali del centrodestra: «Abbiamo bisogno di un centrodestra diverso nel Paese. Io chiedo a Salvini e Meloni di farsi da parte oppure di dichiarare che il fascismo è il male assoluto, ma abbiamo bisogno di un centrodestra all’altezza della democrazia italiana, altrimenti all’Europa sarà difficile spiegare che siamo il Paese che vuole giocarsi davvero la bandiera europea, la bandiera italiana per dare una svolta».

Meloni rivendica la leadership del centrodestra

ANSA/RICCARDO ANTIMIANI | La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni durante la conferenza stampa per commentare i primi risultati delle elezioni amministrative nella sede di Fratelli d’Italia a Roma, 4 ottobre 2021

Arrivata nella sede di Fratelli d’Italia a Roma, la leader del partito nato dalle ceneri di Alleanza nazionale, Giorgia Meloni, ha sottolineato come il centrodestra sia più competitivo se trainato dal suo partito. «Fratelli d’Italia è il primo partito della Capitale e ha avuto un ruolo fondamentale nella determinazione del candidato sindaco. Mi pare di poter dire che un centrodestra a trazione Fratelli d’Italia è molto competitivo». Meloni, poi, ha affermato che la partita per Roma è «la più importante». Poi, la leader della destra ha lanciato una sfida al Partito democratico: «Se Letta e Pd sono coerenti e così sicuri della loro capacità e possibilità, lancio la sfida al segretario del Pd: Fratelli d’Italia è disponibile a votare Draghi alla presidenza della Repubblica a patto che si vada a votare subito».

Raggi: «L’unica a tenere testa alle corazzate di centrodestra e centrosinistra»

Non si è intrattenuta a lungo con i giornalisti la sindaca uscente di Roma. Raggi, secondo tutti gli istituti di sondaggi arrivata terza alla tornata per il Campidoglio, predica cautela: «Aspettiamo dati certi – ha detto nella sala stampa del comitato elettorale, allestito in un hotel al centro della Capitale -. Al momento a Roma sono l’unica che sta tenendo testa alle corazzate del centrodestra e del centrosinistra con il M5s e le mie liste civiche». Anche Conte, che ha sentito al telefono Raggi, invita ad «aspettare» i risultati definitivi. Non è di certo attendista, invece, Gualtieri, certo di aver guadagnato il secondo turno contro Michetti. «Siamo molto soddisfatti perché siamo al ballottaggio. Ci rivolgeremo a tutte le romane e i romani per dare a Roma un governo all’altezza di una grande Capitale», ha detto l’ex ministro, accolto dagli applausi all’ingresso del suo comitato elettorale. Nella terza proiezione di Swg, si amplia la distanza tra Gualtieri, al 26%, e Raggi, al 20%. Calenda la incalza al 18,2%.

Rimini, la lista No vax prende più voti del M5s

Quello di Rimini è uno dei territori con la percentuale più bassa di vaccinati contro il Coronavirus. Un dato sanitario che si riverbera nei risultati della tornata elettorale del 3 e 4 ottobre: qui il candidato sindaco del Movimento 3V, Matteo Angelini, a circa un terzo dello scrutinio sta raccogliendo il 4,43% delle preferenze. A dare ulteriore evidenza del risultato è il confronto con la lista del Movimento 5 stelle, che a Rimini – con la candidata Gloria Lisi – è ferma al 2,4%. Anche a Trieste il Movimento 3V, di chiara ispirazione No vax – che sostiene il candidato Ugo Rossi -, sta ottenendo un risultato inaspettato: alla terza proiezione di Swg, la percentuale del suo consenso è stabile al 4,3%.

Seconde proiezioni Swg: si amplia la forchetta tra Gualtieri e Raggi. Calenda: «Non faremo apparentamenti»

Con una copertura del 21%, la seconda proiezione di Swg per La7 mostra il vantaggio, solido, del candidato di centrodestra. Michetti, al 31,4%, usufruisce della forza della lista di Fratelli d’Italia che, a Roma, sta ottenendo il 18,3% delle preferenze. Il triplo rispetto alla Lega, ferma al 6,5% e Forza Italia: al 3,5%, il partito di Silvio Berlusconi è ai livelli di una lista civica. Intanto, parlando con la stampa, Calenda non ha nascosto il dispiacere per essere fuori dalla sfida del ballottaggio. E ha garantito che Azione «non farà apparentamenti» al secondo turno. «Deciderò nei prossimi giorni sulle indicazioni di voto, personale e senza contropartita», ha aggiunto.

Non è assicurato il supporto dei 5 stelle ai candidati del Pd al ballottaggio

A smorzare gli entusiasmi della buona riuscita della convergenza Pd-M5s a Napoli – dove Manfredi è stato eletto al primo turno con un consenso smisurato – è proprio il presidente del Movimento, Giuseppe Conte: «I cittadini non possono essere considerati pacchi postali che raccolgono le nostre indicazioni con un vincolo stringente. Ma – chiarisce – la nostra proposta politica non può avere alcuna affinità con le forze politiche di destra», ha dichiarato al Tg1. «Ora aspettiamo si consolidino i dati, poi valuteremo per i ballottaggi le possibilità di un dialogo. Non potremo avere nessuna suggestione per le forze di destra, per il resto valuteremo nei prossimi giorni».

Seconde proiezioni Swg: regge il vantaggio del centrosinistra a Torino. Sotto il 10% i 5 stelle

Lo Russo è avanti con il 42,2% delle preferenze nella corsa a sindaco del capoluogo piemontese. Il candidato del centrosinistra è forte del 27,0% portatogli dalla lista del Pd, mentre la sua lista personale raccoglie il 5,0% dei consensi. Damilano, dato per favorito alla vigilia del voto, è fermo invece al 39%: la lista del centrodestra più votata a Torino è la civica Torino bellissima, con il 10,6% dei voti. Lega e Fratelli d’Italia si attestano intorno al 10,0%, quando la copertura del campione è arrivata al 24%.

Chiusa, di fatto, la sfida a Bologna: Lepore, quando la copertura del campione è arrivata al 23%, ha raccolto il 62,4% delle preferenze, con il Pd che ha garantito un boost di consensi: la lista dei Dem è arrivata a quota 35,6%. Battistini, del centrodestra, ha ottenuto meno della metà dei consensi di Lepore: al momento è fermo al 28,5%.

Esultanza nel centrosinistra, Provenzano: «L’Italia non finirà nella mani di Salvini e Meloni». Renzi: «Italia Viva avanti al M5s quasi ovunque»

C’è grande euforia nella coalizione di centrosinistra per i dati delle amministrative che vanno consolidandosi. L’ex ministro e deputato Francesco Boccia, responsabile Organizzazione del Nazareno, ha commentato: «Siamo orgogliosi di prendere atto che il Pd è il primo partito nelle città italiane e probabilmente nella Regione Calabria». Gli ha fatto eco il vicesegretario Dem, Giuseppe Provenzano, il quale si è soffermato sul consenso, in calo, del centrodestra: «Se i dati si confermano questi, si assiste a un cambio del clima politico del nostro Paese, l’Italia non è destinata a finire nelle mani di Salvini e Meloni. Un’alleanza democratica, progressista e riformista può candidarsi a guidare questo Paese». Matteo Renzi, invece, ha riservato una stoccata ai grillini: «A chi ironizzava sui sondaggi. faccio notare che quasi ovunque le nostre liste sono davanti ai 5 stelle e spesso decisive per la vittoria dei candidati. Davvero una splendida giornata. Avanti così».

Seconde proiezioni Swg: incetta di voti per la lista del Pd a Milano

Sala al 57%, Bernardo al 31,5%: è ormai chiusa la sfida per Palazzo Marino, con il sindaco uscente che è arrivato al suo comitato, per festeggiare la vittoria, introno alle 17.30. L’apporto principale alla sua rielezioni è arrivato dalla lista del Partito democratico, che nel capoluogo lombardo ha ottenuto il 34,1% delle preferenze. Bene anche la lista Sala, 8,4%.

Per quanto riguarda Napoli, la copertura di Swg è arrivata al 14%. Manfredi mantiene salda la vittoria al primo turno, con il 60,2% dei consensi. Più che triplicato il magistrato Maresca, candidato indicato dal centrodestra, fermo al 19,5%. Il già due volte sindaco di Napoli, Bassolino, che a questa tornata partecipa senza il supporto dei grandi partiti del centrosinistra, si è fermato al 10,0%.

Con una copertura del 21%, le proiezioni di Swg fotografano un distacco crescente tra il candidato del centrodestra, Dipiazza, al 44,7%, e il candidato del centrosinistra, Russo, al 30,5%. Sorprende il risultato del Movimento 3v, che al momento viaggia intorno al 5,2% delle preferenze.

Salvini: «Non critico candidati, ma scelti in ritardo»

Non appare certamente soddisfatto dalle prime proiezioni il segretario della Lega Matteo Salvini. «L’anno prossimo votano 25 capoluoghi, città importanti da Genova a Palermo, da Monza a Lecce, il centrodestra ha il dovere di individuare i suoi candidati il prima possibile entro il mese di novembre per avere 5-6 mesi di tempo per spiegare la nostra idea di buon governo – ha detto al Tg1, invitando gli alleati a – scegliere presto e insieme i candidati». Riguarda alla tornata elettorale in corso, Salvini non ha preso le distanze dalle scelte fatte dalla coalizione: «Abbiamo scelto i migliori candidati possibili, non criticherò nessuno, ma il voto di continuità nelle città e il non voto di dice che abbiamo fatto tardi nella loro scelta».

Prime proiezioni Swg: Gualtieri distante da Michetti, ma sopra Raggi. Si assottiglia il divario tra Lo Russo e Damilano

Dopo le proiezioni flash, arrivano i primi dati più consolidati di Swg. Il colpo di scena capitolino è rientrato: Michetti resta prima al 31,8%, Gualtieri al 24,1%, Raggi al 21,1% e Calenda al 18%. I dati rispondono a una copertura del 9% del campione. Confermato l’ampio margine di Lepore, Manfredi e Sala, rispettivamente a Bologna, Napoli e Roma. Mentre a Torino si è ridotta la forchetta tra il candidato del centrosinistra e quello del centrodestra. Con una copertura del 15%, Lo Russo conduce con il 41,4% delle preferenze, mentre Damilano è fermo leggermente dietro con il 39,8%. Intanto, dalla Capitale, arriva il dato definitivo dell’affluenza: il numero di elettori al primo turno delle amministrative sono stati il 48,83% del totale. Cinque anni fa, l’affluenza era stata del 57,03%.

Partita riaperta a Roma: le proiezioni flash danno a pari punti Raggi e Gualtieri

Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev | Poco dopo le 16,15, su La7 è stata diffusa la prima proiezione effettuata dall’istituto Swg ed è stato un colpo di scena: Michetti da secondo è passato primo, Gualtieri crolla in terza posizione e la Raggi diventa seconda. Sgomento per i sostenitori di Gualtieri

Non sarà una passeggiata lo spoglio per il candidato del Pd Roberto Gualtieri. A dispetto dei primi exit poll, le proiezioni flash di Swg per La7 stimano i voti per l’ex ministro in una forchetta che va dal 21,1% al 25,1%. Staccato Enrico Michetti – dal 29,9% al 33,9% -, ma soprattutto in perfetta parità con la sindaca uscente. Virginia Raggi ha un consenso che viaggia dal 21,1% al 25,1%. Anche Carlo Calenda, il quarto incomodo della corsa per il Campidoglio, rientra nel match per il secondo turno: le proiezioni lo danno in un range tra il 15,1% al 19,1%. Con l’ampliarsi della copertura, l’ex ministro dell’Economia sembra acquisire vantaggio sulla candidata grillina: 24,1% contro 21,1%, quando Swg ha esaminato il 9% del campione.

Proiezioni flash, exploit di Manfredi nel capoluogo campano

Oltre qualsiasi aspettativa, Manfredi – in corsa per Palazzo San Giacomo – triplica le preferenze del rivale di centrodestra, il magistrato Maresca. Per l’ex ministro dell’Università, supportato da Pd e M5s, le proiezioni di Swg danno un range di consenso tra il 60,9% e il 64,9%.

Proiezioni flash, centrosinistra avanti a Torino

Le proiezioni confermano il vantaggio del centrosinistra annunciato dagli exit poll. Con una copertura del 4%, Swg stima che Stefano Lo Russo chiuderà il primo turno con una percentuale che va dal 40,6% al 44,6%. Paolo Damilano, imprenditore del Barolo e di acque minerali, non supera il 40% dei consensi: il candidato scelto dal ministro Giancarlo Giorgetti si muove tra il 36,0% e il 40,0% dei consensi.

Potrebbe aver inciso nel ribaltamento dei sondaggi della vigilia il dato sull’affluenza: il numero dei votanti, a Torino, è rimasto abbondantemente sotto il 50%. Nei 919 seggi, si sono presentati 331.488 elettori, pari al 48,06% dei 689.684 aventi diritto, il peggior risultato della storia nel capoluogo piemontese. Da Bologna, intanto, le proiezioni danno l’ennesima conferma del vantaggio incolmabile di Lepore: le schede a suo favore sarebbero comprese in un range tra il 58,2% e il 62,2%.

Proiezioni flash, Sala sfiora il 60% dei consensi

Se gli exit poll davano una riconferma, di misura, del sindaco uscente di Milano al primo turno, nelle prime proiezioni di Swg per La7 Beppe Sala tracima la soglia del 50% delle preferenze. Secondo l’istituto di sondaggi, il consenso del candidato del centrosinistra – considerata una copertura del 2% dell’elettorato – si aggira in una forchetta che va dal 56,2% al 60,2%. Per il rivale di centrodestra, il pediatra Luca Bernardo, il numero di preferenze viaggia dal 26,2% al 31,2%.

Copertura più alta – del 5% – a Trieste. Qui il centrodestra, che sperava nella vittoria al primo turno di Roberto Dipiazza, deve assistere a una frenata dei consensi per il già tre volte sindaco del capoluogo friulano. Le preferenze per lui, secondo la prima proiezione Swg, vanno dal 42,4% al 46,4%. Staccato il candidato del centrosinistra, Francesco Russo, i cui voti si muovono tra il 30,1% e il 34,1%.

Exit poll, Manfredi sul filo della vittoria al primo turno a Napoli

I primi exit poll che arrivano da Napoli sorridono all’alleanza tra Partito democratico e Movimento 5 stelle. È stata la scommessa della segreteria di Enrico Letta, insediatosi al Nazareno lo scorso Marzo, e di Giuseppe Conte, scelto come presidente dei grillini ad agosto. Il nome individuato per rinsaldare l’embrione del «campo largo del centrosinistra» è quello dell’ex ministro dell’Università, Gaetano Manfredi. Le tendenze dei maggiori istituti di sondaggi lo danno sul filo del 50% per la vittoria di Palazzo San Giacomo. Doppiato il candidato del centrodestra, il magistrato antimafia Catello Maresca, la cui partecipazione alla tornata elettorale è stata compromessa dall’esclusione di quattro liste a suo supporto. Il già due volte sindaco di Napoli, Antonio Bassolino, non dovrebbe andare oltre il 15% delle preferenze.

A Milano, intanto, si registra un dato dell’affluenza incredibilmente basso: meno di un meneghino su due è andato alle urne per esprimere il proprio voto alle amministrative. Alla chiusura dei seggi, avrebbe votato il 47,6% contro il 54,6% del 2016, quando si votò in un solo giorno. Nel 2011, l’affluenza era stata molto più alta, il 67,5%.

Exti poll, le prime sorprese dalle grandi città del Nord

Qualcuno scommetteva già da settimane sulla riconferma di Beppe Sala a Palazzo Marino. Complice lo scandalo dei presunti finanziamenti illeciti a Fratelli d’Italia, Luca Bernardo, candidato del centrodestra, non sarebbe riuscito a scalfire il consenso del sindaco uscente. Tutti gli exit poll – Mediaset, Sky, Rai e La7 – lo danno oltre il 50%. Un ribaltamento delle attese della vigilia di queste elezioni comunali, tuttavia, è arrivato da Torino: qui le tendenze di voto danno in vantaggio il candidato del centrosinistra, Stefano Lo Russo, primo nella corsa per il ballottaggio contro Paolo Damilano. Distante, invece, la candidata dei 5 stelle Valentina Sganga, consigliera comunale e attuale capogruppo dei grillini in Sala Rossa. Nella partita più aperta di tutte, quella per il Campidoglio, è testa a testa tra Enrico Michetti, del centrodestra, e Roberto Gualtieri: secondo i primi exit poll, sarebbero fuori dalla lotta per il secondo turno la sindaca uscente Virginia Raggi e il leader di Azione Carlo Calenda.

Vittoria certa a Bologna per Lepore

Il trend dell’affluenza, in discesa, aggiunge una dose di imprevedibilità negli esiti del voto, soprattutto nelle grandi città: solo a Bologna, il candidato del centrosinistra Matteo Lepore, assessore alla Cultura nella scorsa giunta, dovrebbe riuscire a conquistare lo scranno di primo cittadino senza aspettare al ballottaggio. Dalla Campania, intanto, sono arrivate segnalazioni di irregolarità nelle procedure di voto: in provincia di Napoli, la mattina del 4 ottobre, un 19enne e un 42enne sono stati traditi dal click della fotocamera mentre immortalavano la propria scheda. Sono stati denunciati dai Carabinieri presenti al seggio e dovranno così rispondere di violazione della legge che assicura la segretezza dell’espressione del voto. Casi analoghi in provincia di Benevento, Caserta e a Napoli città. Le disfunzioni della macchina organizzativa romana, il maltempo in Liguria e le violenze ai danni di alcuni candidati del Movimento 5 stelle, poi, hanno aggiunto ulteriori elementi di tensione alla tornata elettorale.

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