Antonio Bassolino: ci riprova il già due volte sindaco, protagonista negli anni ’90 del «Rinascimento napoletano»

Sette anni da sindaco di Napoli, 10 da presidente della Regione Campania: il ritorno (senza Partito democratico) dell’uomo considerato un tempo «’o Re» delle tornate elettorali

Dal 1993 al 2010, prima che Vincenzo De Luca conquistasse la trincea politica campana, era lui ‘o Re delle tornate elettorali. Antonio Bassolino, sette anni da sindaco di Napoli e 10 da presidente della Regione, vuole tornare a Palazzo San Giacomo. Questa volta, però, senza l’aiuto dei partiti di centrosinistra che alle elezioni comunali hanno scelto di allearsi con il Movimento 5 stelle e sostenere Gaetano Manfredi. Bassolino, che il Partito democratico ha contribuito a fondarlo, è supportato da Azione di Carlo Calenda, dal Partito Gay e da tre liste civiche. I sondaggi della vigilia lo danno in terza posizione, ma il fautore di quello che la stampa – negli anni ’90 – soprannominò Rinascimento napoletano è in netta risalita e sogna il ballottaggio contro Manfredi.


Chi è Antonio Bassolino?

Nato ad Afragola nel 1947, Bassolino ricorda che da ragazzo era un tipo riservato, chiuso, estremamente timido. Di corporatura esile, ha iniziato ad appassionarsi alla politica già da adolescente: a 15 anni, si è iscritto alla federazione giovanile Pci. L’anno dopo, è nominato segretario della sezione di Afragola. Nel 1964, a Napoli, ha tenuto il suo primo comizio a fianco di Giorgio Napolitano, allora segretario del Pci del capoluogo partenopeo. L’attivismo politico di sinistra non era ben visto dal padre, elettore del partito liberale, che l’ha costretto ad andare via da casa. «Quando cominciai a fare comizi in piazza, la vita insieme diventò un inferno e le nostre strade si separarono nonostante le mediazioni di mia madre». I genitori avrebbero voluto, per lui, un futuro in camice bianco, da medico.


Gli anni del Rinascimento napoletano

Invece, ad appena 23 anni, Bassolino è stato eletto consigliere regionale. Ha fatto lo scatto sulla scena politica nazionale nel 1987: è diventato deputato grazie ai voti della circoscrizione di Catanzaro. Dopo aver svolto un ruolo di conciliazione tra le anime del partito, durante il passaggio da Pci a Pds, è stato rieletto alla Camera nel 1992 nelle file del nuovo soggetto di sinistra. L’anno dopo, ha sconfitto Alessandra Mussolini alle elezioni comunali di Napoli: è stato il primo sindaco eletto direttamente dai cittadini del capoluogo. Sono gli anni del Rinascimento napoletano: a Bassolino è stato attribuito l’exploit del turismo nella città. Ha concluso il secondo mandato – alla rielezione ha ottenuto il 72,9% dei voti al primo turno – da primo cittadino nel 2000, dopo essere stato anche nominato da Massimo D’Alema ministro del Lavoro. Dal 2000 al 2010, ha ricoperto il ruolo di presidente della Campania. Coinvolto in diverse vicende giudiziarie, il punto più basso della sua carriera politica è stato toccato nel 2007, quando le immagini di Napoli e della Campania sommersa dai rifiuti – incendiati per le strade dai cittadini esasperati – hanno fatto il giro del mondo.

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