Inchiesta Università, indagato anche Andreoni. Il pm su Galli: «Allontanava altri candidati», lo scontro con la collega Gismondo

L’inchiesta ipotizza a vario titolo i reati di associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta e falso materiale

Oltre al virologo Massimo Galli, indagato dalla procura di Milano, spunta anche il nome di Massimo Andreoni, ordinario alla Sapienza di Roma, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e primario al policlinico Tor Vergata. Entrambi sono indagati insieme ad altri docenti per presunti concorsi pilotati e irregolarità nelle iscrizioni alle facoltà di medicina. Andreoni risponde di falso in concorso con Galli e altri colleghi, come componente della commissione giudicatrice del concorso bandito nel luglio 2020 per un professore di seconda fascia all’Università di Torino. Sono 24 i docenti universitari indagati, per un totale di 33 indagati in tutto. L’inchiesta ipotizza a vario titolo i reati di associazione a delinquere, corruzione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta e falso materiale. Nel frattempo i carabinieri del Nas di Milano stanno effettuando le perquisizioni: sarebbero coinvolti anche gli atenei di Pavia, Torino, Roma e Palermo. Come riporta ilfattoquotidiano.it è stato contestato anche un episodio di corruzione a carico del professore ordinario di Medicina e chirurgia Riccardo Ghidoni che «riceveva nell’arco di alcuni mesi dall’odontoiatra Roberto Mannarino l’utilità rappresentata dall’esecuzione gratuita di lavori odontoiatrici per un valore di circa 10 mila euro». Ghidoni, dunque, compiendo «atti contrari ai doveri di ufficio», è risultato, secondo i pm, asservito «agli interessi personali di Mannarino, relativi alla carriera universitaria dei figli».


Il ruolo di Galli

Nel decreto dei pm si legge che Massimo Galli in qualità di professore all’Università degli Studi di Milano, «dipartimento di scienze biomediche e cliniche» al Sacco, e di direttore del reparto di malattie infettive, avrebbe «turbato» con «promesse e collusioni», in concorso col dg della Asst Fatebenefratelli-Sacco Alessandro Visconti e la collega Manuela Nebuloni, la procedura per assumere a tempo determinato «4 dirigenti biologi» per favorire in particolare «due candidate». Assunzioni che erano, invece, «fortemente» osteggiate da Maria Rita Gismondo, anche lei virologa del Sacco. Inoltre, per far vincere un concorso per un posto da professore di ruolo all’Università Statale a Gianguglielmo Zehender, assieme al collega Francesco Auxilia, si sarebbe mosso con gli altri due per «l’allontanamento di altri potenziali candidati e la predisposizione di un bando che potesse esaltarne il curriculum». E avrebbe ritagliato «il bando sul profilo» del vincitore (nomina il 22 settembre del 2020) «facendo predisporre un “medaglione” che potesse favorirlo».


L’inchiesta

L’indagine avviata nel marzo 2018, su segnalazione di irregolarità nella gestione, riguarda più episodi di condizionamento delle assunzioni, secondo criteri non meritocratici, ma con l’obiettivo di favorire specifici candidati tramite la preventiva “profilazione” dei bandi di concorso sul prescelto da “aiutare”, ed anche grazie alla scelta di «compiacenti membri delle commissioni concorsuali».

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