Lo stesso contesto, la stessa epoca ma oltre 1.700 chilometri di distanza. Il 16 ottobre del 1943 si è registrato uno degli episodi peggiori della storia italiana del ‘900: le truppe naziste e fasciste deportarono 1.259 persone dal ghetto ebraico di Roma. L’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha pubblicato un post su Facebook per ricordare questo anniversario: «È un monito che ci richiama oggi alle nostre responsabilità democratiche. È la necessaria consapevolezza che solo il quotidiano impegno in difesa delle Istituzioni e dei valori dell’antifascismo può salvaguardare il Paese da nuove eversioni che si richiamano a vecchie demagogie. Abbiamo il dovere di fare la nostra parte in questa grande battaglia culturale e politica per la democrazia». Il post però è corredato dalla foto sbagliata, visto che la famiglia ritratta nella foto viveva nel ghetto di Varsavia. Anche qui negli ultimi anni della guerra ci furono diversi rastrellamenti. Non è chiaro chi abbia scattato questa immagine, alcune fonti la indicano come una testimonianza dei primi rastrellamenti nella città polacca. Non c’è una data precisa ma sembra sia stata scattata nei primi mesi del 1943.

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