Il progetto europeo Win ha permesso a decine di donne in Italia, Spagna e Bulgaria di sottrarsi al racket della prostituzione trovando un lavoro e diventando indipendenti. Nel nostro paese i risultati migliori
«La vita è fatta di incontri: alcuni possono distruggere la tua vita, altri possono aiutarti a ricostruirla». Paloma è una delle 2040 donne vittime di tratta e sfruttamento, non solo sessuale, prese in carico dal sistema nazionale anti-tratta nel 2020. La metà di loro è vittima di sfruttamento sessuale. L’incontro che le cambia la vita è quello con un’unità di strada in Lombardia: «Siamo stati coinvolti nel progetto WIN (Trafficked Women Integration) come ente anti-tratta per la nostra competenza sul territorio», racconta in occasione della Giornata europea contro la trattadegli esseri umani, istituita nel 2006. Il progetto, iniziato due anni fa, viene portato avanti in 3 Stati europei (Italia, Spagna, Bulgaria) per favorire l’integrazione sociale e lavorativa delle donne vittime di tratta.
Il progetto
«Perché l’unica via di uscita è l’integrazione sociale e lavorativa», racconta a Open Alessandro Boscardin, Responsabile Comunicazione del progetto. Boscarin lavora per Lule onlus, una delle realtà coinvolte in l’Italia insieme a Energheia Impresa Sociale e al Fondo Provinciale Milanese per la Cooperazione Internazionale che è il capofila. In Spagna è coinvolta l’associazione “Amiga por los derechos humanos de las mujeres”, in Bulgaria “Animus Association”. «Lavoriamo da 20 anni con le unità di strada nell’ovest milanese, nel pavese, nella binasca. Noi non salviamo le donne, non le portiamo via dalla strada. Offriamo un’alternativa: e sono loro a decidere di sottrarsi a questo racket», dice Boscarin. Il progetto WIN lavora sul passaggio dell’indipendenza finanziaria: quella che fa la differenza, e che può assicurare alle donne di non essere vittime di “ri-traffico” o ancora di sfruttamento.
Progetto WIN | In occasione della Giornata Europea contro la tratta, il 18 ottobre di ogni anno, il video “Shifting” racconta i risultati del progetto WIN
I numeri della tratta
Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, su 465.250 persone arrivate in maniera irregolare in Europa via terra e via mare tra il 2017 e la metà del 2020, 20.348venivano dalla Nigeria. Soprattutto da Benin City, capitale dello stato di Edo: quello che viene definito l’hub africano della prostituzione. Le donne rappresentano la maggior parte delle vittime sfruttate come prostitute in Europa: il 92% tra il 2017-2018 (gli uomini sono invece il 6%). E sono più di 26 mila, secondo i dati Ue, le vittime di tratta in Europa: il 68% sono donne. Il 56% proviene da Paesi terzi, il 46% è sottoposto a sfruttamento sessuale. Tra il 2019 e il 2021 il progetto WIN ha coinvolto 57 donne – 15 in Italia, 21 in Spagna e altrettante in Bulgaria – avviate a percorsi individuali di integrazione sociale e lavorativa. 13 donne su 15 in Italia sono riuscite a ottenere un lavoro regolare o uno stage pagato: ora fanno le badanti, le pulizie, le commesse, le magazziniere o le addette all’assemblaggio. Qualcuna, addirittura, ha voluto prendere la patente per guidare il muletto. «Operiamo in un territorio molto fertile – quello milanese – e siamo riusciti ad attivare contatti con grandi aziende dove ora lavorano le donne che hanno partecipato al progetto», dice ancora Boscarin. «È stato importante trovare in questi interlocutori – interlocutrici, anzi: si è trattato quasi sempre di donne – sensibili al tema e attente al rispetto per le persone».
Il profilo delle donne
«Le beneficiarie del progetto italiano sono tutte di origine nigeriana, hanno tra i 20 e i 30 anni, alcune di loro sono arrivate in Italia e sono state fatte prostituire che erano ancora minorenni», racconta Angelica Poli, educatrice di Lule Onlus. Vengono tutte dall’Edo State, da Benin City o dai villaggi lì intorno. Poche hanno finito la scuola, quasi tutte hanno un livello di istruzione basso. «Ma hanno voluto seguire lezioni di informatica e di educazione civica e orientamento, corsi sulla sicurezza o nella ristorazione. Alcune di loro hanno portato a casa la patente per la guida di muletti». Lavorano in regola anche perché hanno tutte fatto tutte richiesta di protezione internazionale o di permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale: per poter lavorare in regola. I risultati, negli altri paesi, hanno numeri diversi: in Spagna il 19% ha ora un lavoro e il 9,5% uno stage; in Bulgaria il 24% ha un lavoro. In questi paesi le donne hanno un “profilo” un po’ diverso: vengono dall’Africa, dal Sud America, dall’Asia occidentale e sono più grandi – tra i 40 e i 50 anni. Con un livello di istruzione medio-alto e una buona conoscenza della lingua, lavori precari e il desiderio di accedere a mestieri di altro livello, per esempio nel settore dell’ospitalità e dell’insegnamento infantile in Spagna, nell’insegnamento, grafica e mondo bancario in Bulgaria.
Dopo aver conquistato Milano, Bologna e Napoli al primo turno delle elezioni Comunali, il centrosinistra vince a Roma e Torino, con le vittorie di Roberto Gualtieri e Stefano Lo Russo. I dem si affermano anche a Varese, Latina, Caserta, Cosenza e Isernia e Savona, come avvenuto nel primo turno con Ravenna e Rimini. Il centrodestra, invece, trova conferma solo a Trieste, dove il sindaco Roberto Dipiazza è stato eletto per il quarto mandato consecutivo. Conferme per la coalizione di centrodestra arrivano anche a Pordenone, Grosseto e Novara. A Benevento vince la lista civica d’area di centrosinistra di Clemente Mastella. Alla chiusura dei seggi per i ballottaggi, l’affluenza nei 63 comuni chiamati al voto è stata del 43,94 per cento (dato che esclude i comuni del Friuli Venezia Giulia, ndr), contro il 52,67 per cento del primo turno. Rispetto al primo turno, dunque, la partecipazione è crollata di circa 9 punti percentuali.
Gualtieri oltre il 60% a Roma
Roberto Gualtieri è il nuovo sindaco di Roma. L’eurodeputato ed ex ministro dell’Economia ha vinto con il 60,2 per cento dei voti, superando nettamente il candidato del centrodestra Enrico Michetti, fermo al 39,8 per cento delle preferenze. Una vittoria, quella di Gualtieri, emersa subito dai primi exit poll. Gualtieri, secondo le proiezioni di Opinio Italia per la Rai, si attestava tra il 59 e il 63 per cento delle preferenze, mentre Michetti tra il 37 e il 41 per cento. Dopo la vittoria, Gualtieri ha dichiarato: «Sarò il sindaco di tutte le romane, di tutti i romani e di tutta la città. Inizia un lavoro straordinario per rilanciare Roma e per farla crescere, per farla diventare più inclusiva e per farla funzionare».
Michetti: «Sul voto hanno influito vicende di carattere nazionale»
Dopo i primi exit poll, il silenzio l’ha fatta da padrone per tutto il pomeriggio nel comitato elettorale di Michetti, nella sede di via Antonio Malfante a Roma. Il candidato sindaco del centrodestra, intorno alle 18.00 ha però deciso di rompere il silenzio e di riconoscere la vittoria del candidato dem, Gualtieri, congratulandosi con l’ex ministro dell’Economia per l’elezione a nuovo sindaco della Capitale. Michetti, nel suo breve discorso, ha osservato che «l’esito del voto è laconico e credo che ci sia una dato nazionale», sperando che «in futuro il clima sia diverso, di maggiore serenità e volto alla buona amministrazione, con al centro le vicende città e non quelle di carattere nazionale, che possono influenzare il voto all’interno della comunità». E Michetti infine ha chiosato: «Ancora auguri al sindaco, Roma è la cosa più importante, bisogna lavorare per Roma. Abbiamo dato il massimo, in queste condizioni non si poteva fare di più». Dopo la conferenza stampa, dopo avere schivato alcune domande dei giornalisti, ha chiamato Gualtieri per complimentarsi per la vittoria: «Buon lavoro per per un incarico prestigioso e che si preannuncia comunque molto difficile».
Raggi: «Congratulazioni a Gualtieri, da parte mia sostegno leale e costruttivo»
«Congratulazioni a Roberto Gualtieri», afferma in una nota la sindaca uscente di Roma, Virginia Raggi. «Roma ha di fronte a sé tante sfide fondamentali: il Pnrr, il Giubileo 2025, Expo 2030 – osserva la sindaca uscente -. Sono occasioni importanti da non perdere, che porteranno investimenti nella Capitale per oltre dieci anni. Il nuovo sindaco saprà lavorare nell’interesse della nostra comunità». Raggi aggiunge: «Da parte mia ci sarà leale e costruttivo sostegno nelle battaglie che avranno a cuore Roma. Per me è stato un onore essere alla guida di questa meravigliosa città. La lotta alla criminalità, il lavoro, l’attenzione per le periferie e i trasporti sono state da sempre le mie priorità. Mi auguro che il nuovo sindaco porti avanti l’importante lavoro avviato in questi cinque anni di amministrazione».
Calenda: «Complimenti calorosi a Gualtieri»
Anche il leader di Azione e candidato sindaco a Roma fermatosi al primo turno, Carlo Calenda, si è complimentato con Gualtieri per la vittoria su Twitter. «Complimenti calorosi a Roberto Gualtieri. Gli eletti della lista “Calenda sindaco” daranno il loro contributo, con un’opposizione costruttiva e pragmatica, al suo difficile compito».
Stefano Lo Russo, candidato del centrosinistra, ha vinto a Torino conquistando il 59,2 per cento dei voti, con ampio margine sul candidato civico, supportato dal centrodestra, Paolo Damilano, al 40,8 per cento. «Non nego emozione – ha esordito Lo Russo durante la conferenza stampa dopo la vittoria -. Questa vittoria la dedico a una persona che per me è stato un maestro, un padre, una guida, don Aldo Rabino», sacerdote caro al neo sindaco torinese e deceduto nel 2015 e grazie a cui Lo Russo si è avvicinato alla politica e al volontariato. Rivolgendosi agli ex sindaci del capoluogo piemontese tra cui Valentino Castellani, Piero Fassino e Sergio Chiamparino, tutti presenti al comitato elettorale di Lo Russo, il neosindaco si è rivolto a loro dichiarando: «Vi prenderò a modello pur nella vostra specificità, per la vostra capacità di essere persone perbene, capaci, competenti e oneste e per il bene che avete fatto alla città spero di essere all’altezza del vostro esempio». Lo Russo ha poi ringraziato l’avversario per «la lealtà della competizione: Torino ha dato una prova di stile e di come si può lavorare anche in termini competitivi e collaborativi. Adesso il primo compito è fare mie le istanze di chi non mi ha sostenuto e di chi non è andato a votare, mentre l’obiettivo fra 5 anni sarà quello di aver ricostruito il legame con i torinesi per farli tornare a votare». E il nuovo sindaco infine assicura: «Lunedì 25 annuncerò la giunta, mi prendo questo tempo per scegliere le persone migliori».
Damilano: «I partiti che mi hanno supportato sono stati un po’ pigri»
«Ho visto grande partecipazione da parte dei partiti a livello nazionale, ma li ho visti forse un po’ più pigri a livello locale: i risultati credo lo abbiano in parte dimostrato», dice Damilano, riferendosi a Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, le principali forze politiche nazionali che lo hanno sostenuto nella sua corsa verso la Sala Rossa di Torino. «Ho visto grande partecipazione dai leader nazionali – ha sottolineato Damilano -, e li ringrazio per essere venuti e avere aiutato la nostra campagna elettorale». Inoltre, secondo il candidato civico del centrodestra, «Torino non ha avuto voglia di lottare per il cambiamento». «La vera sconfitta – ha osservato Damilano – è la politica, è il fatto che si sia una città che non ha voluto lottare. Nelle periferie c’è grande disillusione, e la pandemia ha accentuato ancora di più le problematiche, troppo spesso ci sono state promesse non mantenute. Il 60 per cento dei torinesi non è andato a votare. Con un numero diverso di votanti il risultato sarebbe stato diverso. C’è tanta disillusione e rabbia verso chi non ha mai mantenuto le promesse».
Appendino: «Congratulazioni al neosindaco»
La sindaca uscente di Torino, Chiara Appendino, dopo il ballottaggio nel capoluogo piemontese ha commentato: «Congratulazioni al neosindaco, gli faccio i miei migliori auguri di buon lavoro, lo attende un compito complesso ma straordinario. Ho già sentito Stefano Lo Russo, e gli ho ribadito la mia disponibilità a fare un passaggio di consegne che mi auguro avvenga il più velocemente possibile. Anche perché ho una scadenza, e non vorrei essere in ospedale (nei prossimi giorni è previsto il parto del secondo figlio dell’esponente pentastellata, ndr)».
L’affluenza a Torino tocca il minimo storico
Al ballottaggio a Torino l’affluenza è stata del 42,13 per cento, nuovo minino storico che ritocca il 48,08 per cento del primo turno. Sono andati alle urne 290.581 elettori su 689.684 aventi diritto. L’affluenza più alta nella circoscrizione 1 (Centro-Crocetta), 46,49 per cento, la più bassa nella circoscrizione 6 (Barriera di Milano-Falchera-Regio parco), alla periferia Nord della città, 35,66 per cento.
Mastella riconfermato sindaco a Benevento
Clemente Mastella si riconferma sindaco di Benevento con il 52,68 per cento dei voti, battendo il candidato di centrosinistra Luigi Diego Perifano che si ferma al 47,32 per cento delle preferenze. «Ho vinto solo contro tutti, come Mario contro Silla – ha dichiarato Mastella subito dopo la vittoria -. È stata una campagna elettorale come mai si era verificata in vita mia, caratterizzata da toni forti, tante bugie, e una morale perfida. È stata un’Arca di Noè, di destra e sinistra, contro di me. Ma io dalla mia parte ho avuto il popolo di Benevento e, soprattutto, il voto della gente umile delle contrade». Il candidato del Partito democratico Luigi Diego Parifano, su Facebook, dopo essersi complimentato e augurato buon lavoro a Mastella, ha dichiarato: «È stata una cavalcata incredibile e il risultato non mette in dubbio la forza e la spinta di una parte della città che voleva cambiare. Ci siamo proposti come alternativa e continueremo a portare avanti con onore questo lavoro tra i banchi dell’opposizione, senza fare sconti alla nuova amministrazione. Grazie a chi mi ha supportato, andiamo avanti con lo stesso entusiasmo. Non ci fermiamo».
A Varese vince il sindaco del centrosinistra Galimberti
A Varese Davide Galimberti, sindaco uscente, si riconferma nella città culla del Carroccio, battendo con il 53,78 per cento delle preferenze l’avversario Matteo Bianchi (46,22 per cento), candidato del centrodestra e molto vicino a Giancarlo Giorgetti. Commentando la vittoria, il sindaco di Varese ha dichiarato: «Si tratta di un premio per il lavoro concreto fatto in questi cinque anni, un lavoro che continueremo coinvolgendo tutti quanti – ha detto Galimberti ai giornalisti -. Mi sembra che questo dato confermi la fase assolutamente negativa della Lega che qui è nata e cresciuta, ma ha avuto uno stop importante. Abbiamo avuto Matteo Salvini per giorni e giorni in città, ma la risposta della gente è importante», aggiungendo che il Carroccio è stato battuto «grazie alla capacità di aver costruito una compagine politico-amministrativa allargata a aperta alle forze civiche, in netta contrapposizione ad un centrodestra un po’ vecchio».
Dipiazza resta sindaco di Trieste
A Trieste Roberto Dipiazza si conferma sindaco per la quarta volta consecutiva con il 51,29 per cento, per un totale di 38.816 voti raccolti e con una differenza di circa 2.000 voti rispetto al candidato del centrosinistra Francesco Russo (48,71 per cento). Dopo la vittoria, Dipiazza ha dichiarato: «Ringrazio tutti i cittadini di Trieste con tanto affetto per questa nuova meravigliosa emozione. Ho già ricevuto le congratulazioni di Francesco Russo». Durante la telefonata, Dipiazza dice di aver annunciato al candidato dem «la disponibilità a una maggiore condivisione nel grande progetto di trasformazione del Porto Vecchio».
Con Marco Russo Savona torna al centrosinistra
Dopo cinque anni di amministrazione con il centrodestra, Savona torna a essere guidata dal centrosinistra. Il nuovo sindaco è l’avvocato Marco Russo che ha vinto con il 62,25 per cento delle preferenze, battendo Angelo Schirru, sostenuto dal centrodestra e dal governatore ligure Giovanni Toti, che si è fermato al 37,75 per cento. Dopo la vittoria Russo ha dichiarato: «Questo risultato è una grande soddisfazione, una gioia, ma anche un grande senso di responsabilità. Dimostra come la città di Savona sia pronta per ripartire. Questo 62 per cento si rivela una risposta anche sopra le aspettative, un segno di grande speranza per guardare lontano, verso il futuro». Quanto al basso dato sull’affluenza, il neo sindaco di Savona ha osservato: «È normale che in questi ultimi due giorni abbiamo avuto un’affluenza ancora bassa, il problema si è presentato già al primo turno. Questa tendenza ci dimostra come bisogna far recuperare ai savonesi l’attenzione per la politica, ci impegneremo per raggiungerla. Questa reazione non è altro che un segno di rigetto verso la vecchia politica».
Isernia passa al centrosinistra
Pietro Castrataro è il nuovo sindaco di Isernia. Il candidato del centrosinistra e del Movimento 5 Stelle ha vinto con il 58,72 per cento delle preferenze, battendo il candidato del centrodestra Gabriele Melogli, fermo al 41,28 per cento. Dopo la vittoria il neo sindaco di Isernia ha dichiarato: «La città ha voluto il cambiamento perché stanca di sterili polemiche. Ha voglia di una politica che risolva i problemi. Noi siamo riusciti ad interpretare questo sentimento. Il messaggio che voglio lanciare agli isernini è che dobbiamo collaborare e insieme faremo risorgere Isernia. Garantisco il mio impegno per questa città. Io ci ho creduto dall’inizio, ho preso sempre le critiche come uno stimolo a fare meglio. Ci siamo riusciti».
Il dem Coletta riconfermato sindaco di Latina
A Latina è stato confermato con il 54,9 per centoDamiano Coletta, medico e sindaco uscente sostenuto da Pd e M5S. Il dem ha battuto al ballottaggio il candidato del centrodestra Vincenzo Zaccheo, fermo al 45,1 per cento delle preferenze degli elettori. Dopo la vittoria, Coletta ha dichiarato:« È il momento del rilancio, dello sviluppo il mio pensiero è anche per chi durante al pandemia di Coronavirus ha avuto un dolore, per chi ha perso il lavoro: è tempo di ridurre le disuguaglianze sociali, è tempo di una città solidale. I giovani sono stati la mia e la mia energia in questa campagna elettorale, Latina ha un futuro».
Cosenza torna al centrosinistra con Caruso
Il penalista e segretario provinciale del Psi, Franz Caruso è il nuovo sindaco di Cosenza, dopo aver vinto i ballottaggi con il 57,6 per cento dei consensi, battendo il candidato del centrodestra Francesco Caruso, che si è fermato al 42,4 per cento delle preferenze. Caruso ha definito il risultato ottenuto «una bellissima soddisfazione», osservando che Cosenza «aveva voglia di cambiare e noi ci abbiamo creduto e abbiamo vinto. Abbiamo rilanciato la politica in questa città che ha dimostrato di essere autonoma dal potere del governo centrale e del governo regionale».
Il dem Carlo Marino riconfermato a Caserta
Il sindaco uscente del Partito Democratico, Carlo Marino, è stato riconfermato si è imposto con il 53,65 per cento sullo sfidante Giampiero Zinti, consigliere regionale della Lega, fermo al 46,35 per cento dei voti dei casertani. Dopo la vittoria, Marino ha dichiarato: «Abbiamo vinto, ha vinto Caserta e i casertani. Ha vinto la continuità amministrativa e il meridionalismo. Caserta non si lega ed è pronta a ritornare protagonista in Campania e nel Sud Italia».
Il dato dell’affluenza
Il dato definitivo sull’affluenza ai ballottaggi nei 63 comuni chiamati al voto è del 43,94 per cento, mentre al primo turno, 15 giorni fa, l’affluenza era stata del 52,67 per cento.