Nel sabato delle piazze piene, migliaia in corteo da Torino a Bari contro l’affossamento del Ddl Zan: «Diritti calpestati, vergogna» – Foto e video

Anche il promotore del disegno di legge, Alessandro Zan, si è unito alle proteste in strada a Cagliari, urlando in sardo «bregungia! Non possiamo essere discriminati per quello che siamo»

Weekend di proteste in tutta Italia per l’affossamento al Senato del ddl Zan contro l’omolesbotransfobia. Mentre la Capitale è alle prese con il G20 dei potenti della Terra, migliaia di persone in quarantaquattro città italiane sono scese in piazza per manifestare tutto il loro dissenso, al grido di «vergogna», nel tentativo di dare voce ai diritti civili della comunità Lgbtq+. Da Torino a Firenze, da Bologna a Palermo. Anche lo stesso promotore del disegno di legge che porta il suo nome, Alessandro Zan, si è unito alle proteste in strada a Cagliari, urlando in sardo «bregungia!» ovvero «vergogna!». «Abbiamo subito una battuta d’arresto ma la strada è ancora lunga – ha affermato Zan -. Non possiamo essere discriminati per quello che siamo». «Sono 44 ma stanno aumentando di ora in ora le piazze convocate dalla comunità e dal movimento LGBT+ italiano per reagire all’affossamento in Senato del ddl Zan – ha commentato la senatrice del Pd Monica Cirinnà -. A queste va la mia solidarietà, il mio sostegno, il mio grazie». Lgbtq+


ANSA/ STEFANO AMBU

Firenze

A Firenze centinaia di persone hanno partecipato al sit-in strada, davanti alla sede del Coordinamento di Italia Viva di Firenze: «La misura è colma oltre ogni limite – ha detto il presidente dell’associazione promotrice ‘Love my way’ Marco Filippini -. Gli applausi che hanno seguito l’affossamento del Ddl Zan hanno declassato il Senato a un salottino degno di un talk show di infimo livello. Siamo indignati e indignate dal trattamento che i rappresentanti politici di questo Paese hanno riservato ai diritti delle persone Lgbqtiqa», inoltre «Renzi ha mancato di rispetto a tutta la comunità Lgbtiqa non presentandosi neanche in aula».


Torino

Imponente la partecipazione nella città di Torino dove Alessandro Battaglia, coordinatore del Torino Pride, ha aperto la manifestazione in piazza Carignano con queste parole: «è stata una vergogna assoluta non aver ascoltato le richieste di una comunità vastissima di cittadini che da due anni e mezzo lavoravano sui contenuti di questo ddl – ha detto rivolgendosi alla folla -. Una vergogna affossare un ddl con il voto segreto. Ci mettano almeno la faccia, noi l’abbiamo sempre messa. Questa piazza così piena non è né di sinistra né di destra ma una piazza di cittadini che non vogliono discriminare. Qui noi stiamo facendo vera educazione civica, quella che non si fa nelle scuole dove nasce il bullismo. Le leggi esistenti non bastano». In piazza è sceso anche il sindaco Stefano Lo Russo: «Torino è e resterà la capitale dei diritti di tutte e tutti. I diritti vivono con le persone e si affermano nella società. Siamo in piazza a sostenere un disegno di legge giusto, di civiltà: quello di difendersi, da violenze e discriminazione – ha detto su Facebook – Torino continuerà a far sentire la sua voce e saremo sempre contro ogni forma di discriminazione e odio».

ANSA/TINO ROMANO

Bari

«Una luce per ogni volto ferito». Così recita uno dei tanti cartelli visti nella piazza arcobaleno di Bari dove oltre 500 manifestanti hanno replicato il flash mob fatto a Milano la sera della bocciatura in Senato del ddl Zan, alzando al cielo i loro telefonini con le torce accese. «Siamo più di chi ha applaudito calpestando le vite e i volti di ognuno di noi». In piazza, accanto al coordinamento del Bari Pride che ha organizzato la manifestazione e che ha raccolto l’adesione di 25 tra associazioni culturali e studentesche, partiti e sindacati, ci sono anche rappresentanti delle istituzioni locali, Comune di Bari e Regione Puglia. «Noi non ci fermiamo e ripartiamo più forti – ha detto l’assessora comunale al Welfare, Francesca Bottalico – . Lo dobbiamo al Paese, a noi stessi, a chi ogni giorno è vittima di violenze e discriminazioni, lo dobbiamo ai nostri e alle nostre figlie».

Palermo

A Palermo anche il sindaco Leoluca Orlando ha partecipato al corteo organizzato dal coordinamento Palermo Pride, partito dal Foro Italico e che ha sfilato per le strade e le piazze della città: «Questa è la Palermo dei diritti che si rivolge all’Italia dei diritti negati – ha detto – La bocciatura al Senato del ddl Zan è un atto eversivo che viola i principi della nostra Costituzione. Il Parlamento ha scritto una pagina nera della vita del nostro paese. E la partecipazione di tanti cittadini in questa iniziativa è il segno di una città che lotta e sempre continuerà a farlo per il rispetto di tutti i diritti».

A Bologna

Anche Bologna ha manifestato contro l’affossamento del ddl Zan. Centinaia di persone si sono riunite in presidio per manifestare il loro dissenso. Inoltre, il sindaco Matteo Lepore ha deciso che questa sera Palazzo Re Enzo, in piazza Maggiore, sarà illuminato con i colori dell’arcobaleno, come forte segnale di schieramento. E da oggi, poi, una bandiera arcobaleno sarà esposta su Palazzo d’Accursio, sede del Comune.

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