Alla prima tavola rotonda di Cop26 su «Azione e solidarietà», Mario Draghi a Glasgow è intervenuto prima dell’attivista Nisreen Elsaim, una dei protagonisti della pre-Cop che si era tenuta a Milano un mese fa. Ed è a lei che ha rivolto un appello alla collaborazione intergenerazionale: «È fondamentale ascoltare la voce dei nostri giovani. Alla pre-Cop di Milano, i giovani attivisti hanno elaborato proposte e individuato priorità su questioni cruciali, come le modalità per favorire una ripresa sostenibile. E Nisreen – ha aggiunto – è stata una delle più attive fra i giovani attivisti. Abbiamo ascoltato la tua voce, Nisreen, forte e chiara. Ora dobbiamo andare avanti, insieme, iniziando con una Cop26 di successo qui a Glasgow». Parlando, invece, ai suoi omologhi – i leader dei Paesi più industrializzati -, il presidente del Consiglio ha sottolineato che è arrivato il momento di fissare obiettivi concreti. «Dobbiamo impegnarci a riduzioni ambiziose delle emissioni a partire da questo decennio per prevenire una catastrofe. Mentre progettiamo i prossimi passi, dobbiamo fissare obiettivi concreti. Questo richiede creatività, ambizione e solidi piani economici».
Draghi si è soffermato anche sulle opportunità che l’Italia e l’Unione europea tutta possono cogliere grazie al Next generation Eu: «Gli stati membri hanno deciso di trasformare la pandemia in un’occasione, con un’accelerazione della transizione ambientale e una crescita più equa e sostenibile». Tuttavia, il premier italiano ha ribadito che un cambio di rotta per il clima non può prescindere dall’innovazione, sia nel campo delle energie rinnovabili – «la Commissione europea ci dice che potrebbero non essere sufficienti per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siamo prefissati per il 2030 e il 2050» -, sia per lo sviluppo di nuove batterie, cercando di andare oltre la tecnologia al litio attuale. Nel corso dell’intervento, Draghi ha anche presentato una sua proposta per infittire la collaborazione pubblico-privati nella lotta la cambiamento climatico: «Vorrei davvero invitare tutte le banche multilaterali di sviluppo e la Banca mondiale ad impegnarsi seriamente nella condivisione dei rischi con il settore privato. Suggerisco di creare qui, durante questa Cop26, una task force che predisponga un progetto in tal senso».
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