Spadafora (M5s): «Giuseppe Conte? È un leader debole, per questo silenzia il dissenso»

Il deputato vicino a Di Maio: «Non è più a Palazzo Chigi, guidare un partito significa coinvolgere, prima di decidere»

Vincenzo Spadafora, ex ministro e deputato del MoVimento 5 Stelle, oggi in un’intervista rilasciata a Repubblica va all’attacco di Giuseppe Conte dopo lo stop deciso dal leader grillino alle apparizioni in Rai. Spadafora non sarà da Lucia Annunziata a Mezz’ora in più su Raitre domenica. «Rispetto l’indicazione. Ma chiedo: quando finirà la protesta? Una volta ottenuto cosa? Ecco, vorrei un confronto su questo con Conte, nei gruppi parlamentari». Il deputato è stato bacchettato dopo l’intervista da Fabio Fazio in cui ha fatto coming out: «È evidente che ci sia la volontà di oscurare chi ha posizioni dialettiche rispetto alla linea ufficiale. Ma resto dell’idea che la forza del M5S sia sempre stata quella di contare su personalità diverse, unite dall’obiettivo di far crescere il Movimento». Secondo Spadafora l’ostracismo nei confronti delle trasmissioni della Rai sarà un boomerang: «Primo: si è ammesso che, se ci avessero accontentati, avremmo accettato. Secondo: si è ammesso di non essere riusciti ad interloquire con l’Ad della Rai, né attraverso il consigliere di amministrazione che Conte ci ha chiesto di votare, né attraverso le persone che Conte ha incaricato per la trattativa. A certi tavoli, io dico: o ci si sa stare, o è meglio non sedersi».


Il dualismo Conte-Di Maio può aver danneggiato il M5s? «Questo non lo so. Ma far ricadere la colpa su Di Maio conferma una enorme debolezza del leader. Che diventa debolezza di tutti». Infine, un consiglio all’attuale leader: «Io sono critico ma non sono un anticontiano. Noi dobbiamo sostenere il presidente, ma lui dovrebbe ascoltare chi la pensa diversamente. Non è più a Palazzo Chigi, guidare un partito significa coinvolgere, prima di decidere. Chi gli ha consigliato di esautorare Crippa, o gli ha detto che al Senato poteva stare sereno, gli ha fatto un danno».


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