Trenta anni senza Freddie Mercury – I video

Il 24 novembre 1991 il cantante lasciava questo mondo, guadagnandosi per sempre una poltrona nell’immaginario Pantheon dei grandi della musica

«Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’Hiv e di aver contratto l’Aids. […] È arrivato il momento che i miei amici e i miei fan in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa terribile malattia». Quando il 24 novembre 1991 Freddie Mercury lasciava questo mondo, da Londra, guadagnandosi per sempre una poltrona nell’immaginario Pantheon dei grandi della musica, il giorno prima aveva diffuso il comunicato stampa più sofferto. Quello in cui dichiarava di combattere contro l’Aids. Baffi, tutine che poco spazio lasciavano all’immaginazione, e dentoni sporgenti; e poi quel passo ritmato lungo la larghezza del palco come un ballerino di paso doble con l’asta del microfono tenuta come lo scettro del potere.


Esagerato, trasgressivo, eccentrico, tutti cantano Mercury, tutti intonano i Queen. Dopo trent’anni sfilano ancora le immagini del loro concerto allo stadio di Wembley del 1986. Anni in cui internet era solo agli albori e i social erano solo un miraggio, Farrokh Bulsara – questo il nome di Freddie all’anagrafe – e la sua band avevano riunito 100 mila persone, alimentando il concetto di “cultura di massa”. Con una forza magnetica difficile da eguagliare, per il cantante quello fu l’ultimo, grande, concerto dal vivo della sua carriera. Quel «Galileo! Galileo!» cantato in falsetto contribuirà a rendere immortale il brano Bohemian Rhapsody (1975), il cui video raggiunse una popolarità singolare, prima ancora dell’arrivo di emittenti televisive come Mtv.


Certamente uno degli episodi che mostrò la vera natura della band fu la partecipazione all’edizione del Festival di Sanremo del 1984 e la guerra di Mercury al playback. Nel corso di quegli anni ogni artista, in gara o no, doveva esibirsi o su base registrata o su base e voce registrate. Una politica interna al programma protrattasi fino al 1990. Ma i Queen erano famosi per i loro live, e niente e nessuno avrebbe potuto rovinare la loro immagine di animali da palcoscenico. Il quartetto del rock britannico avrebbe cantato Radio Ga-Ga. Ovviamente in playback. Uno sgarro che Mercury ebbe l’idea di superare dopo i primi secondi di esibizione. Cantava infatti allontanando di proposito il microfono dalla bocca. E usando asta e microfono come bastone su cui appoggiare la mano. A lui si è unito l’intera band che suonò contro tempo per dimostrare al pubblico che quello che stava eseguendo non era autentico. 

Eterosessuale, bisessuale o omosessuale. Sulla sessualità di Freddie Mercury biografi e fanatici si sono sempre interrogati. Nel corso della vita l’artista aveva avuto sia compagni che compagne di vita. La versione definitiva la diede lui stesso, spiegando che quello che accadeva nel suo privato fosse una «questione prettamente privata».

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