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La nuova Irpef a quattro aliquote per tagliare le tasse: ecco chi risparmierà fino a 800 euro l’anno

quattro aliquote taglio tasse chi ci guadagna draghi franco orlando
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La proposta di Daniele Franco: il taglio maggiore avvantaggerà i redditi bassi. Con il nuovo scaglione risparmi fino a 800 euro l'anno

Una nuova Irpef con quattro aliquote. Un aumento delle detrazioni che assorbirebbe il bonus 100 euro. E un incremento della no tax area per pensionati e autonomi. Questo il piano del governo Draghi per il taglio delle tasse nella Legge di Bilancio illustrato ieri dal ministro dell’Economia Daniele Franco. E che porterà a risparmi sulle tasse fino a 800 euro l’anno. Anche se, a differenza delle prime ipotesi, il taglio maggiore sarà a vantaggio dei redditi bassi e poi, a scalare, su quelli medi (fino a 45-50 mila euro) e si affievolirà sugli alti. L’obiettivo dell’esecutivo è quello di chiudere la trattativa in settimana. Un emendamento del governo alla Finanziaria porterà poi la ripartizione finale degli 8 miliardi stanziati per il taglio.

Il Corriere della Sera oggi dettaglia il nuovo sistema proposto da Franco. Le nuove quattro aliquote sarebbero: 23% per i redditi fino a 15 mila euro, 25% per i redditi tra 15 e 35 mila euro, 34% tra 35 e 55 mila euro, 43% per chi guadagna più di 55 mila euro. In questa prospettiva ci sarebbe un taglio di due punti dell’aliquota del 27% che si applica sui redditi più bassi, mentre quella dello scaglione successivo verrebbe tagliata di quattro punti. Nel nuovo scaglione con aliquota al 34%, ovvero quello di chi guadagna tra i 35 e i 55 mila euro l’anno, si raggiungerebbero i risparmi superiori a 800 euro l’anno. L’obiettivo rimane quello di far pagare meno tutti, ma il taglio maggiore sarebbe a vantaggio dei redditi bassi. Poi arriverebbe quello sui redditi medi e infine quello sui redditi più alti.

La Stampa invece spiega che un taglio secco dal 38 al 34% costerebbe da solo ben otto miliardi di euro (ovvero l’intera dotazione della Legge di Bilancio per il taglio delle tasse) per effetto del trascinamento sulla fascia sopra i 55mila euro. C’è anche l’ipotesi di alzare la No tax area che oggi è fissata a 8.145 euro per i lavoratori dipendenti e 8.130 per i pensionati. Il percorso che porterà ad un’Irpef a tre sole aliquote prevede anche una revisione generale degli scaglioni. Anche il cosiddetto bonus Renzi-Conte da 80 euro e poi portato a 100 è destinato ad essere riassorbito dal riordino delle aliquote. Domani è previsto un nuovo vertice delle forze di maggioranza con il ministro.

La riforma dell’Irap

Sull’Irap il tavolo del ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà attendere fino a giovedì, quando arriveranno le simulazioni dei tecnici sui due miliardi di dotazione per il taglio. Al momento sono aperte tutte le opzioni. Ma restano privilegiate quelle che aboliscono la tassa per le Pmi. Nella nuova riunione bisognerà tenere conto anche delle richieste che i partiti ancora non abbandonano: la Lega di Matteo Salvini chiede l’azzeramento dell’Irap per partite Iva e lavoratori autonomi, mentre il Movimento 5 Stelle insiste su un regime agevolato di uscita dalla flat tax per chi supera le attuali soglie di fatturato (easy tax) e l’accredito diretto su conto corrente della parte detraibile di alcune spese sostenute con meccanismi digitali (cashback fiscale).

E qui ancora La Stampa fa sapere che in alternativa al tetto di reddito, per evitare di introdurre uno scalone secco, si valuta anche la possibilità di prevedere una superdeduzione nell’ordine di 30-35mila euro da assegnare a tutti soggetti a prescindere dalla loro natura giuridica. Di questa norma potrebbero beneficiare circa 1 milioni di soggetti. Intanto il M5s chiede anche di togliere il tetto Isee per il Superbonus. «In questi giorni ci stiamo incontrando per formulare una proposta da discutere in sede parlamentare, si tratta di miliardi l’anno per 3 anni: è importante che questi fondi siano utilizzati per sostenere le famiglie e la nostra competitività e che siano coerenti con i principi della legge delega, cioè con quello che si farà poi», ha detto invece ieri Franco durante l’audizione in commissione. Anticipando l’intenzione di riformare ancora l’Irpef con la delega fiscale.

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