Violenza sulle donne, Liliana Segre: «Bene le nuove norme, ma perché sono state approvate solo ora?»

La senatrice a vita ha anche affrontato il tema dell’odio sui social: «La cultura può essere la soluzione»

Liliana Segre si schiera a favore del pacchetto di nuove norme approvato ieri, 3 dicembre, in Consiglio dei ministri e che dà una stretta alla lotta contro la violenza sulle donne. «Sono favorevolissima al fatto che siano puniti in modo evidente e chiaro tutti quelli che approfittano della situazione di forza rispetto alla debolezza di alcune donne che non hanno il coraggio di denunciare il compagno, che si presenta come uomo innamorato e poi arriva a quei femminicidi di cui leggiamo ogni tre giorni», ha detto in un’intervista a SkyTg24 Live in Courmayeur. E ha poi aggiunto: «La donna deve avere una sua dignità e rispetto da parte di tutti, così come l’uomo. Abbiamo donne che sono in posizioni importantissime in tutti i campi, ma ancora si arriva a pensare che ci debba essere una sudditanza della donna, che non debba uscire dalla cucina». La senatrice a vita ha espresso rammarico sul fatto che le decisioni prese «vengano prese solo ora, dovevano essere prese molto prima».


L’odio sui social

Segre ha anche affrontato il tema dell’odio in rete, in particolare quello che si scatena tra giovani sui social network. «Questo scambio di parole di odio penso che sia assolutamente contrario al futuro di questi ragazzi che, con assoluta indifferenza, scambiano parole di odio sui social verso soggetti che quasi non conoscono, o non conoscono addirittura, quasi come un divertimento, come un gioco al massacro», ha commentato. Ricordando poi, per sua esperienza personale, come «dalle parole, che sono pietre, si passi all’azione. E quando dalle parole si passa all’azione allora si perde il controllo, il controllo di quella parola buttata là per caso diventa un’azione gravissima». E ha concluso: «C’è la cultura che può salvare da questo. Ci sono i buoni sentimenti con i quali ognuno nasce e poi deve privilegiarli rispetto ai cattivi sentimenti, ci sono le condizioni familiari, prima delle condizioni sociali allargate al di fuori della famiglia, chi è amato non può odiare».


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