La variante Omicron avanza in Ue: «Ora è presente in 21 Paesi». L’Oms: «Aumenta il rischio di reinfezione»

Secondo i dati riportati dall’Ecdc, sono 337 i casi trovati in Unione europea, sui 1.121 registrati a livello globale

Secondo gli ultimi dati riportati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sono 21 i Paesi in cui attualmente risulta diffusa la nuova variante Omicron. All’elenco si aggiungono Estonia e Liechtenstein. Sono 63 i nuovi casi associati alla mutazione di Covid-19 in 24 ore. Il totale di contagi da Omicron ufficializzati dall’Ue arriva a quota 337. Nel report aggiornato la Danimarca conta il maggior numero di casi: 83. A seguire l’Olanda (36) e il Portogallo (32). L’Italia, secondo il monitoraggio Ecdc, ne ha registrati 11. Spostando lo sguardo al di fuori dell’Ue i casi riconducibili a Omicron nel mondo risultano attualmente 1.121. Una settimana fa era stata la stessa Ecdc a formulare una previsione piuttosto chiara sulla capacità di diffusione della nuova mutazione: «Nel giro di sei mesi più della metà dei nuovi contagi da Coronavirus sarà della nuova variante Omicron», aveva spiegato nel report del 2 dicembre. Nel frattempo dall’Organizzazione mondiale della sanità arriva un commento sui dati preliminari arrivati dal Sudafrica: «I dati che emergono suggeriscono un aumento del rischio di reinfezione, ma sono necessari più dati per trarre conclusioni più solide», ha spiegato il direttore generale dell’Oms Tedros Ghebreyesus in un incontro sul Covid a Ginevra. «Ci sono anche alcune prove che Omicron provochi una malattia più lieve rispetto a Delta», ha aggiunto, «ma ancora una volta è ancora troppo presto per una valutazione definitiva».


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