Calciomercato, indagato l’agente Ramadani: sotto la lente gli affari Chiesa e Pjanic

Coinvolto anche il collaboratore di Ramadani, Pietro Chiodi. L’indagine è per reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio

I procuratori sportivi Fali Ramadani e Pietro Chiodi sono indagati nell’inchiesta milanese sul calciomercato per reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio. La nuova inchiesta si focalizza sulle commissioni di diverse operazioni di compravendita di calciatori. La Guardia di finanza, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pubblico ministero Giovanni Polizzi, ha acquisito nelle sedi di alcune squadre, non indagate, la documentazione su diverse operazioni di compravendita gestite dai due procuratori. Tra i club in questione, Juventus, Torino, Milan, Inter, Verona, Spal, Fiorentina, Cagliari, Roma, Napoli e Frosinone.


I giocatori assistiti da Ramadani

Ramadani è numero uno dell’agenzia irlandese Lian Sports Group, gestisce e ha gestito nomi come quelli del difensore del Napoli Kalidou Koulibaly, Miralem Pjanic, Nikola Kalinic, Jerome Boateng, nonché del tecnico della Lazio, Maurizio Sarri. Tra gli affari sotto la lente, il passaggio al Barcellona dalla Juventus di Pjanic e l’arrivo in bianconero di Federico Chiesa dalla Fiorentina. Gli inquirenti stanno provando a ricostruire un presunto sistema con cui, secondo le ipotesi attualmente sul tavolo, Ramadani e Chiodi sarebbero stati in grado di non pagare tasse nel nostro paese sulle mediazioni e sulle commissioni guadagnate grazie alle operazioni di compravendita degli atleti. Il meccanismo sarebbe basato su società all’estero e su una dinamica, dicono le indagini, di «esterovestizione societaria».


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