Crescono i contagi tra gli operatori sanitari: «Almeno 13 mila positivi». E i non vaccinati sono ancora migliaia

Nonostante i sanitari contrari al vaccino e quelli positivi al virus, al momento la situazione negli ospedali sarebbe ancora sostenibile. Ora, con la nuova Legge di Bilancio, sono previste quasi 48 mila assunzioni

A un anno dall’inizio della campagna vaccinale i medici senza vaccino sarebbero circa 20 mila, una percentuale compresa tra il 3 e il 4 per cento di quelli presenti in Italia. I dati sono stati riportati dall’agenzia di stampa Ansa e si riferiscono a una prima stima fatta dalla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. Questa stima è molto più alta di quella fatta lo scorso novembre sempre dalla Fnomceo. Come si può vedere su un report pubblicato dal Quotidiano Sanità, la percentuale di medici senza vaccino era lo 0,3 per cento del totale: circa 1.656 fra medici e odontoriatri. Una differenza che a questo punto portrebbe a pensare a un errore di comunicazione. Al netto dei vaccinati, secondo la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), il numero di sanitari positivi al Covid in questo momento è arrivato a 13 mila.


Questa cifra però, come spiega il presidente di Fiaso Giovanni Migliore, non sta compromettendo il sistema sanitario: «L’alto numero dei positivi tra gli operatori sanitari sta creando qualche problema per le assenze in corsia, in particolare per l’organizzazione dei turni infermieristici o per il rinvio di alcune attività programmate, ma al momento, nella maggior parte dei territori non registriamo la chiusura di reparti o la sospensione di servizi». Migliore però ha spiegato che i danni maggiori sono dovuti ai No vax: «Per i positivi al Covid, sui tassi di assenza, in molte aziende pesa molto di più la sospensione dal servizio di medici, infermieri e operatori sanitari No vax che non vengono a lavorare e creano un disagio prolungato che va ben oltre la settimana di quarantena prevista».


La situazione tra gli infermieri: oltre 7 mila positivi al virus

Secondo la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi), il numero di infermieri contagiati dall’inizio della pandemia è arrivato a 135 mila. Attualmente sarebbero 7.160 gli operatori che risultano positivi. I non vaccinati invece sarebbero meno dell’1 per cento, circa 6 mila sui 450 mila iscritti ai vari ordini. Secondo la presidente di Fnopi Barbara Mangiacavalli, dai dati si legge che è stato il vaccino a permettere di fermare l’epidemia tra i sanitari: «L’effetto vaccino si fa sentire: a giugno 2020, con la prima fase della pandemia calante, ma senza vaccini, il rapporto operatori sanitari contagiati-popolazione contagiata era quasi del 13 per cento. A inizio 2022, anche con i casi in aumento esponenziale, è circa l’1,3 per cento».

Le stabilizzazioni previste con la Legge di Bilancio

Nella Legge di Bilancio approvata da Camera e Senato sono previsti fondi anche per l’assunzione dei precari entrati nel sistema sanitario nazionale per assorbire l’urto della pandemia. Nello specifico sono 47.994 i professionisti della sanità interessati da questo provvedimento: 8.438 medici, 22.507 infermieri e 17.049 operatori sociosanitari.

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