Cortina, minorenni aggrediti a Capodanno da ultras della Lazio: «Tra i responsabili anche il figlio di un politico»

La polizia sta indagando su due episodi, che sarebbero collegati tra loro. I presunti aggressori sono giovani della Roma bene

Risse e aggressioni a Cortina nella notte di Capodanno e in quella successiva. Nonostante i resoconti delle presunte vittime non siano corrispondenti, la polizia è riuscita a ricostruire, almeno parzialmente, quanto accaduto nelle notti tra il 31 dicembre e il 1° gennaio e tra il 1° gennaio e il 2. Secondo le indagini, nel primo episodio due 15enni sono stati picchiati in un discobar del posto, il Janbo. La notte successiva c’è stata una aggressione in strada nei confronti di un gruppo di giovani trevigiani. Stando alle informazioni disponibili, i ragazzi finiti nel registro degli indagati – non è ancora noto il numero preciso – vengono dal contesto della cosiddetta Roma bene e sarebbero giovani ultras della Lazio in vacanza a Cortina, tutti sui venti anni circa.


I due episodi di violenza sono ancora in fase di ricostruzione. Le vittime sono tutte minorenni, tranne una. La polizia collega i due fatti: il branco che ha picchiato i due minorenni al discobar la notte di San Silvestro – mandando uno dei due in ospedale – sarebbe lo stesso che ha aggredito in strada il gruppo di trevigiani. Nonostante non siano ancora arrivate le denunce delle parti lese, si procede d’ufficio per lesioni aggravate, dato che il giovane finito in ospedale è rimasto ferito e ha avuto una prognosi superiore ai 20 giorni.


La ricostruzione

«È bastata una scintilla e sono le partite le botte – ha raccontato un ragazzo al Gazzettino -. Hanno preso le sedie davanti all’hotel delle Poste e gliele hanno tirate contro». Nel secondo episodio, sembra che il gruppo dei giovani ultras abbia sfidato i minorenni e sia poi andato alla carica urlando «forza Lazio» sul corso principale di Cortina d’Ampezzo. Stando agli elementi noti, i ventenni indagati sono soliti trascorrere le vacanze di Natale nella famosa località turistica sulle Dolomiti. Secondo quanto riporta Repubblica, nel gruppo ci sarebbe anche il figlio di un ex politico e quello di un famoso primario e insegnante universitario di Roma. Le vittime, che hanno già identificato alcuni dei presunti picchiatori, al momento si trovano in quarantena in un hotel e stanno cercando di rintracciare sui social network volti e nomi dei responsabili dell’accaduto. «Erano ubriachi – ha raccontato un testimone presente al discobar durante la prima aggressione – si sono accaniti contro quei due ragazzi come delle bestie». Chi indaga sta analizzando le immagini delle telecamere del Comune per confrontare le due aggressioni e raccogliere ulteriori elementi.

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