Nuova rivelazione sul caso David Rossi: «La mail in cui annuncia il suicidio è stata creata dopo la sua morte»

Secondo un documento della polizia postale, la mail sarebbe un falso. Ne esistono due versioni, «ma entrambe hanno data di creazione il 7 marzo 2013», giorno successivo al decesso del manager

Si arricchisce di nuove dettagli l’inchiesta relativa alla morte di David Rossi, l’ex capo comunicazione di Monte dei Paschi di Siena deceduto dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013. Un documento della polizia postale, emerso solo ora, smonterebbe una delle prove principali alla base della richiesta di archiviazione della procura di Genova che indagava sui colleghi di Siena e su come erano state svolte le indagini. La mail inviata all’ex amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola, in cui viene resa nota l’intenzione di farla finita («Stasera mi suicido, sul serio. Aiutatemi!!!») sarebbe in realtà un falso. Stando alla relazione della polizia postale, la comunicazione datata 4 marzo 2013 (ovvero due giorni prima del decesso) è stata scritta dopo la morte di Rossi. Secondo le indagini della polizia postale, diffuse in un articolo de L’Espresso, esistono due versioni di questa mail, «ma entrambe hanno data di creazione il 7 marzo 2013» alle ore 11.41. «Il delivery time è del 4 marzo 2013 alle ore 9.13 e in entrambe la frase riportata è “Stasera mi suicido, sul serio. Aiutatemi!!!“. Va rilevata l’anomalia, alla quale non è stato possibile trovare elementi di riscontro in questo hard disk».


L’iPad di Rossi è stato acceso e connesso per la ricezione o l’invio di posta elettronica fino al 7 marzo alle ore 2. Oltretutto, ascoltato dai pm senesi, l’ad Viola fa mettere a verbale questa dichiarazione: «Non ricordo di aver ricevuto questa mail nella quale Rossi annunciava la sua volontà suicidaria, mentre riconosco tutte le altre mail scambiate con lui quel giorno». Intanto – è notizia di oggi – l’Ufficio di presidenza della Commissione di inchiesta sulla morte di David Rossi ha nominato come consulenti due «magistrati di altissimo valore ed esperienza, ora in pensione»: Carlo Nordio, già procuratore aggiunto di Venezia, e Roberto Alfonso, già procuratore generale presso la Corte di Appello di Milano. Lo rende noto Pierantonio Zanettin, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul decesso dell’ex responsabile della comunicazione di Mps.


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