Stupro di Capodanno a Roma, spunta il video sui social delle ragazze alla festa: «Qualcuna ce la siamo persa»

Il brevissimo video pubblicato da alcune ragazze che partecipavano alla festa nella notte di Capodanno a Roma, dove una 16enne avrebbe subito una violenza sessuale di gruppo

Il video dura pochissimi secondi: solo 8. È stato pubblicato su TikTok e riprende prima cinque ragazze, poi altre tre. L’audio è uno dei tanti entrati nei trend della piattaforma, una canzone che si intitola Last Night di Lucy Spraggan. È una delle pochissime immagini trapelate fino a questo momento dalla festa che si è tenuta a Roma il 31 dicembre del 2020 in una villa di Torresina. Una festa in cui una ragazza di 16 anni avrebbe subito una violenza di gruppo. Il video, pubblicato da la Repubblica, è stato girato in due momenti: le prime immagini riprendono l’inizio della serata, le ultime la fine o probabilmente la mattina dopo. È corredato da una didascalia: «Qualcuna ce la siamo persa per strada». A giudicare dalle immagini sembra che queste parole si riferiscano al fatto che nella prima scena ci sono cinque ragazze e nell’ultima tre ma alla luce dei fatti che stanno emergendo lo scenario potrebbe essere ancora più inquietante. Non è chiaro se fra le cinque ragazze riprese all’inizio del video ci fosse anche la vittima.


Al momento per i fatti di quella notte sono agli arresti domicialiari due ragazzi di 19 e 21 anni: Patrizio Ranieri e Claudio Nardinocchi. Un terzo di 19 anni, Flavio Ralli, ha l’obbligo di firma in caserma. Sarebbero coinvolti anche altri dieci ragazzi. Le accuse di cui si parla sono varie, da quelle più blande come la violazione delle norme anti-Covid allora in vigore fino a quelle legate all’uso di stupefacenti. La più grave però è quella di violenza di gruppo. Secondo la testimonianza fornita ai giudici, la ragazza di 16 anni sarebbe stata violentata da più persone mentre non era cosciente. La mattina si sarebbe risvegliata senza i suoi vestiti e piena di lividi. Sempre secondo il quotidiano la Repubblica nell’ordinanza dell’arresto c’è anche il racconto di un altro episodio di violenza: una pistola puntata contro il nipote di un politico, nome noto nella Prima Repubblica.


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