Lorenzo Parelli: chi era il 18enne morto ieri a Udine durante uno stage gratuito

Era il suo ultimo giorno di tirocinio. Stava lavorando nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro

Diciotto anni e una forte passione, oltre che per calcio e moto, anche per la meccanica, scienza che avrebbe voluto applicare, in futuro, al lavoro. Lorenzo Parelli è morto ieri, 21 gennaio, schiacciato da una putrella – una trave d’acciaio. Ha perso la vita mentre lavorava alla Burimec di Lauzacco di Pavia di Udine, dove stava svolgendo uno stage gratuito, nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro. Lorenzo frequentava il quarto anno nel settore della meccanica industriale al Centro di formazione professionale dell’Istituto salesiano Bearzi di Udine. Un percorso scolastico che prevede oltre alla parte teorica, anche quella pratica, in azienda. Quello di ieri era il suo ultimo giorno di tirocinio. Intanto la Procura della cittadina friulana ha aperto un’inchiesta per accertare responsabilità e colpevoli e ha disposto il sequestro delle attrezzature con cui lo studente stava lavorando, come raccontato da La Stampa. La stessa azienda ha fatto sapere, come riporta la Repubblica, di essersi già attivata per fare chiarezza.


La vicenda

Lorenzo stava lavorando nel pomeriggio di ieri: più o meno alle 14.30 una trave metallica gli è piombata addosso, colpendolo alla testa. All’arrivo dell’ambulanza, tutti i tentativi di rianimarlo non sono serviti a nulla. Poco dopo l’incidente sul luogo di lavoro si sono precipitati i genitori: la madre, insegnante in una materna, e il papà, dirigente di un’azienda ferroviaria privata. Ivan Petrucco, sindaco di Castions di Strada, dove il ragazzo abitava, si è detto scioccato: «La famiglia è distrutta. Come si fa a salutare tuo figlio che esce di casa per l’ultimo giorno di tirocinio e ritrovarsi poi davanti al suo corpo senza vita». Dal Bearzi, dove studiava, il direttore don Lorenzo Teston ha spiegato che quella era solo l’ultima di «varie esperienze di stage in azienda», tutte «apprezzate», aveva rilevato il suo tutor, «tanto da sognare un futuro in quell’ambito lavorativo».


Senza parole anche i vicini, che ricordano gli anni passati ad abitare l’uno accanto all’altro. «Un bravo ragazzo – dice una vicina –, non ci sono parole per quello che è successo. Siamo vicini da tanto tempo e siamo sempre stati in buoni rapporti. Lo vedevo ogni giorno, non parlavamo tanto: un saluto veloce, un sorriso. L’ho saputo da altri conoscenti, mentre ero fuori a camminare. Ancora non riesco a credere a quello che è successo, un dispiacere enorme». Lorenzo era nato a Castions di Strada ed era diventato da poco maggiorenne.

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