Il fisico Battiston: «La fine dell’emergenza? Nella seconda metà di marzo»

Il fisico: i numeri sono ancora molto grandi, il trend scende sì ma lentamente

Il fisico Roberto Battiston, professore dell’università di Trento, punta alla seconda metà di marzo come data per essere fuori dall’emergenza. I contagi sono in calo, dice oggi in un’intervista a La Stampa, ma il decremento è ancora troppo lento: «Nella seconda metà di marzo dovremmo arrivare a 300 mila contagiati attivi, l’emergenza Omicron dovrebbe finire e con essa il lockdown di fatto delle persone isolate, quarantenate e rintanate per precauzione». Per Battiston il picco è passato «ma i numeri sono ancora molto grandi e seguire i modelli in queste condizioni è faticoso. Centinaia di migliaia di persone ogni giorno si infettano e altrettante guariscono. Il trend è certamente in discesa, ma molto lentamente». Secondo il professore attualmente i bambini costituiscono il serbatoio del virus a causa degli scarsi tassi di vaccinazione: «A livello nazionale l’indice Rt è sceso sotto a 1 e il contagio è diminuito in tutte le fasce di età, tranne da 0 a 9 anni dove non ci sono vaccinati». Mentre la curva sta scendendo proprio ora perché «si stanno esaurendo i suscettibili al contagio. La terza dose limita l’infezione, che ha raggiunto tutti i non vaccinati e i vaccinati parziali». E quando non serviranno più Green pass e mascherine? «Con l’arrivo della primavera, superata Omicron e battuta la residua presenza di Delta grazie alla vaccinazione, l’Italia dovrebbe essere sulla buona strada, perché i né vaccinati né guariti sono ormai 1,8 milioni. Sempre che non arrivino nuove varianti pericolose a complicare il quadro. Il Regno Unito ha tolto le misure e contagi e morti faticano a scendere».


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