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Superbonus, il governo lavora a pene più severe per evitare le frodi

17 Febbraio 2022 - 20:27 Redazione
L'esecutivo sta lavorando a un pacchetto di provvedimenti antifrode relativo alle agevolazioni fiscali per i progetti di ristrutturazione

È sul tavolo del governo l’ipotesi di inasprire le sanzioni penali per chi commette frodi sui bonus edilizi. Stando a quanto si apprende da fonti vicine al dossier, sotto la lente dell’esecutivo c’è la responsabilità per chi fa dichiarazioni o certificazioni false. Non solo. Allo studio c’è anche l’ipotesi di sospendere la detrazione nel caso di sequestri. Secondo quanto riportato da chi ha accesso ai documenti, la detrazione al 110% del Superbonus, recuperabile in cinque anni, potrebbe essere sospesa in caso di sequestro del credito da parte della Procura. Se invece gli accertamenti dei pubblici ministeri non si concludono con una confisca, il credito potrebbe poi essere recuperato in un secondo momento, anche se nel frattempo è scaduto l’arco temporale dei cinque anni. Queste e altre ipotesi sono in fase di valutazione a Palazzo Chigi, anche in vista del prossimo Consiglio dei ministri che analizzerà ancora una volta le norme sulle agevolazioni fiscali per i progetti di ristrutturazione.

Per quanto riguarda invece il tema delle cessioni, l’esecutivo sta optando per la reintroduzione di quelle multiple, con un limite massimo di tre: una all’impresa e due nel mondo bancario. In giornata, il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha affrontato il tema al question time in Senato. «Sul superbonus il governo è intervenuto in modo rozzo con il blocco delle cessioni – ha affermato -. Credo che a questo problema che ha creato oggettivamente una situazione di blocco e grave tensione nel settore si rimedierà a brevissimo con un provvedimento di urgenza, che contemplerà però anche altre misure per formalizzare l’attività economica legata all’edilizia e al superbonus». E poi ha anticipato: «Ci saranno anche nuovi strumenti sanzionatori per reprimere ed evitare che succeda ancora».

Foto in copertina di repertorio: ANSA/JESSICA PASQUALON

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