Superbonus

Superbonus

Che cos’è?

Con Superbonus si intende l’insieme di detrazioni, e quindi agevolazioni fiscali, per tutti gli interventi di ammodernamento ed efficientamento energetico degli edifici. L’obiettivo è di rendere ottimale il rapporto tra il fabbisogno di energia dell’edificio in questione – luce e gas, per esempio – e il livello di emissioni prodotte. Introdotto per la prima volta dalla legge finanziaria del 2007, il Superbonus rappresenta dunque una delle agevolazioni più importanti per chi intende fare lavori in casa, nel proprio condominio o nella propria azienda. Il 19 maggio 2020, il governo Conte ha introdotto il Superbonus 110%, con l’obiettivo di risollevare il settore edile in crisi a causa della pandemia da Covid. La misura ha fatto crescere esponenzialmente gli interventi di ristrutturazione, ma ha anche gravato in modo non indifferente sulle casse dello Stato. Nel 2022, la misura è stata bocciata dalla Corte dei conti e si stima che, a fine marzo 2023, il costo del Superbonus abbia superato complessivamente gli 80 miliardi di euro.

Le novità introdotte dal governo Meloni

Il 5 aprile 2023, il Senato ha votato il via libera definitivo al dl Superbonus messo a punto dal governo Meloni. Il testo blocca di fatto, dallo scorso 17 febbraio, la possibilità di usufruire dello sconto in fattura con cessione del credito derivante dai vari bonus edilizi: recupero del patrimonio edilizio, efficientamento energetico, Superbonus e facciate. Resta comunque la possibilità per il proprietario dell’immobile di usufruire direttamente della detrazione fiscale. Di seguito le altre novità principali introdotte dal governo Meloni:

  • Villette e case unifamiliari: il nuovo termine per completare i lavori del Superbonus 110% passa dal 31 marzo al 30 settembre 2023. A condizione, però, che al 30 settembre 2022 sia stato eseguito almeno il 30% degli interventi complessivi.
  • Infissi e caldaie: se l’avvio dei lavori non è stato certificato entro il 16 febbraio 2023, sarà necessario provare l’esistenza di un accordo tra le parti. Se il pagamento dell’acconto è arrivato entro quella data, la cessione del credito e lo sconto in fattura sono salvi.
  • Barriere architettoniche: per le spese edilizie sostenute per l’eliminazione delle barriere architettoniche continuerà a esserci la possibilità della cessione del credito e dello sconto in fattura.
  • Interventi anti-sismici: la cessione del credito e lo sconto in fattura restano anche per i lavori nelle aree classificate ad alto rischio sismico.
  • Alluvione Marche: possono continuare a usufruire della cessione del credito e dello sconto in fattura tutti gli interventi per ammodernare gli immobili danneggiati dalle alluvioni del 2022 nelle Marche e per i quali è stato dichiarato lo stato di
  • Edilizia popolare e onlus: per gli stabili di edilizia popolare resta la possibilità della cessione del credito e dello sconto in fattura ma solo per i lavori edilizi diversi dal Superbonus. Stesso discorso anche per gli edifici di onlus e cooperative, a condizione che i componenti dei consigli di amministrazione non abbiano percepito indennità di carica.

Le nuove regole su crediti e detrazioni

Il dl Superbonus introduce anche la cosiddetta «norma salva-crediti», che proroga al 30 novembre 2023 il termine di invio delle comunicazioni all’Agenzia delle entrate sulla cessione dei crediti maturati nel 2022. La proroga, che prevede il pagamento di una sanzione di 250 euro, vale solo in caso di cessione del credito a banche e intermediari finanziari iscritti all’albo. Novità anche sul fronte delle detrazioni. Le nuove regole del governo prevedono la possibilità di detrarre in 10 anni – e non più in 4 – le spese sostenute per i lavori di ristrutturazione. In questo modo, si potrà ridurre la rata annuale e allargare il numero di beneficiari. Per le banche che hanno finito lo spazio fiscale, il dl Superbonus prevede infine la possibilità di convertire i crediti acquistati in Btp a dieci anni.

Come richiederlo

Il primo passo da compiere è registrarsi e accedere al sistema dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea). È necessario inserire i dati anagrafici del beneficiario della detrazione e, a seguire, quelli relativi all’immobile su cui vengono svolti gli interventi. A seguire, dopo la compilazione di allegati e la verifica della documentazione inserita, si potrà procedere all’invio della dichiarazione.

L’Ecobonus 2023

Anche per il 2023 proseguono gli incentivi statali per l’acquisto di nuovi veicoli. I 630 milioni di euro stanziati fino al 31 dicembre per l’Ecobonus sono così suddivisi:

  • 190 milioni per veicoli di categoria M1 con emissioni comprese nella fascia 0-20 grammi di CO2 per chilometro (elettrici)
  • 235 milioni per veicoli di categoria M1 con emissioni comprese nella fascia 21-60 grammi di anidride carbonica per chilometro (ibridi plug-in)
  • 150 milioni per veicoli di categoria M1 con emissioni comprese nella fascia 61-135 grammi di anidride carbonica per chilometro (a basse emissioni)
  • 5 milioni per motocicli e ciclomotori non elettrici
  • 35 milioni per motocicli e ciclomotori elettrici
  • 15 milioni per i veicoli commerciali elettrici di categoria N1 e N2

Se si decide di acquistare un’auto elettrica, l’incentivo ecobonus può arrivare fino ai 5mila euro con la rottamazione, 3mila senza rottamazione. Per le plug-in hybrid si può richiedere un contributo di 4mila euro con rottamazione, 2mila senza rottamazione. Per le auto a benzina di ultima generazione, era previsto un incentivo di 2mila euro (terminato nel giro di poche settimane) solo in caso di rottamazione di una vecchia auto Euro 4 o precedente. Per ciclomotori e motocicli elettrici e ibridi, l’incentivo copre il 40% del prezzo di acquisto (fino a un massimo di 4mila euro) in caso di rottamazione, il 30% del prezzo (fino a un massimo di 3mila euro) senza rottamazione. Per i furgoni e veicoli commerciali elettrici, il bonus va da un minimo di 4mila a un massimo di 14mila euro in base alla categoria del veicolo e al suo peso. Rispetto agli anni precedenti, nel 2023 si abbassano i limiti di prezzo di listino per accedere all’incentivo. Il costo massimo, privo di Iva, è di 35mila per le auto a elettriche e plug-in e di 45mila per le benzina di ultima generazione. Per prenotare l’incentivo è necessario collegarsi alla piattaforma online ecobonus.mise.gov.it e compilare la richiesta entro fine anno.


Testo di Gianluca Brambilla

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