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Le due tesi sulla morte di Claudio Mandia: il rito cameratesco o la punizione per un compito copiato

claudio mandia
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Una presunta irregolarità nello svolgimento di un compito o un gioco estremo finito male sono le due tesi ad oggi più probabili per spiegare l'accaduto. Ma non si esclude che possa essersi trattato anche di suicidio

Una presunta irregolarità nello svolgimento di un compito. A questo si riferisce la famiglia di Claudio Mandia, il 17enne di Battipaglia morto alla EF Academy di New York quando parla di un “trattamento inimmaginabile” ricevuto dal ragazzo. Gli avvocati dello studio associato Bochetto-Lentz con sede nel New Jersey seguono il caso mentre si ipotizza un gesto estremo del giovane in conseguenza a una minaccia di espulsione. Secondo questa tesi Claudio avrebbe ricevuto una punizione per l’accusa di aver copiato un compito. Una seconda versione dei fatti parla invece di una morte in conseguenza di un “gioco estremo” e smentisce lo svolgimento di una festa all’ interno del College, dove risiedono circa 450 alunni. L’ autopsia americana dovrebbe fornire elementi importanti agli inquirenti per stabilire le cause reali della morte.

La tesi dell’isolamento

Secondo l’ipotesi della punizione il giovane avrebbe deciso un gesto estremo dopo aver ricevuto una punizione in conseguenza dell’accusa di aver copiato un compito. L’isolamento nella sua stanza del college di Tarrytown è una delle severe sanzioni che hanno terrorizzato Mandia al punto da spingerlo a commettere il gesto estremo. I legali per adesso non vogliono impegnarsi in ricostruzioni ed ipotesi perché aspettano i risultati dell’autopsia. Ma negano l’happening e che la morte di Claudio sia dovuta ad abuso di alcool e droghe. Accusano, invece, l’amministrazione della Ef Academy di aver sottoposto il 17enne a «un trattamento inimmaginabile». La polizia ha ascoltato i coetanei che alloggiano nel college frequentato dal giovane per ricostruire l’episodio e le ultime ore di vita dello studente trascorse a una festa. 

I genitori Mauro Mandia ed Elisabetta Benesatto sono imprenditori di successo e titolari di un’azienda che esporta pizze surgelate in tutto il mondo.  Dopo aver frequentato i primi anni al Liceo Scientifico “Medi” di Battipaglia (Salerno) Mandia aveva scelto di partire per conseguire il diploma negli States. Dopo il diploma Claudio avrebbe voluto proseguire in America anche gli studi universitari immaginando, magari, di portare avanti il lavoro che papà Mauro e mamma Elisabetta hanno avviato con l’azienda di famiglia. La Fiad, negli anni è diventata un’eccellenza del territorio che rifornisce di pizze e prodotti surgelati soprattutto il mercato americano.

L’ipotesi del gioco estremo

L’altra ipotesi su Mandia è quella del gioco estremo. Lo zio Pietro Benesatto a caldo, ha parlato con i giornalisti di un malore improvviso. La polizia americana ha ascoltato i compagni di Claudio che avrebbero partecipato alla festa per il suo compleanno. Secondo l’Ansa il ragazzo, si sarebbe allontanato prima che il party terminasse per rientrare nella sua camera, dove poi è stato trovato morto. Ma una versione diversa dei fatti parla invece di una morte in conseguenza di un rito cameratesco e smentisce lo svolgimento di una festa all’ interno del College, dove risiedono circa 450 alunni.

Intanto però gli ex compagni gli esprimono affetto e allontanano, di fronte ai cronisti, le ipotesi di un possibile abuso di droghe e alcol, come causa del malore che ha provocato la morte di Claudio durante o dopo la festa organizzata nel College . La stessa posizione dei genitori che erano giunti a New York per festeggiare i 18 anni del figlio ed hanno appreso la notizia della sua morte all’ arrivo in aeroporto.

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