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Referendum in Moldavia sull’adesione all’Ue, prime proiezioni: «No in testa al 58%»

20 Ottobre 2024 - 22:09 Alba Romano
Voto non vincolante ma simbolico, doccia fredda per la presidente europeista Maia Sandu che oggi, domenica 20 agosto, si gioca la rielezione

Alle primissime proiezioni date dalla Commissione elettorale nazionale sul voto nel referendum altamente simbolico della Moldavia per l’inserimento dell’obiettivo strategico dell’adesione all’Ue in Costituzione il «No» è in testa con il 58,09%, contro il 41,91% del «Sì». Il dato riguarda 456 sezioni su 2.219 per 143.655 voti. Il voto non è vincolante per l’adesione all’Unione, ma se lo spoglio confermerà il primo dato segna di certo una battuta d’arresto nella corsa verso Occidente del Paese. Nel piccolo Stato tra Romania e Ucraina oggi – domenica 20 ottobre – i cittadini si sono recati alle urne anche per le elezioni presidenziali. Stando ai primi risultati, la presidente uscente Maia Sandu (europeista e candidata con il Partito di Azione e Solidarietà) è in testa con il 34,12%. Il dato è nettamente inferiore ai sondaggi di Cbs-Axa che la vedevano al 35,8%. Segue da vicino il candidato filorusso socialista Alexandr Stoianoglo, con il 30,06%. E con il 15,11% Renato Usatii. Se nessun candidato dovesse ottenere più del 50 per cento dei voti, il 3 novembre si terrà il ballottaggio. Il dato è stato diffuso dalla Commissione elettorale nazionale nel primo punto stampa a un’ora dalla chiusura dei seggi e riguarda 319 sezioni su 2.219.

L’affluenza al 51,4%

Secondo la Commissione elettorale nazionale alle 21 (le 20 in Italia) l’affluenza ha raggiunto il 51,4%. Si attesta dunque oltre il 48,3% registrato alle 21 (le 20 in Italia) nelle politiche del 2021 e al 45,6% delle presidenziali del 2020 (il dato finale è stato in un secondo tempo aggiornato rispettivamente al 52,3% e 48,54%). Non sono previsti exit poll. Nei giorni scorsi, la polizia moldava aveva denunciato anche alcune gravi violazioni del processo elettorale, segnalando in particolare 34 episodi come schede fotografate, danneggiate, voti comprati, manifestazioni non autorizzate, o il trasporto organizzato degli elettori, e persino casi di teppismo. Erano, inoltre, scattati centinaia di arresti delle ultime ore per fermare una pervasiva macchina di corruzione elettorale.

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