Da comico (e ballerino) a eroe di guerra: tutto Zelensky in 1 minuto – Il video

Dalla partecipazione al gioco televisivo KVN nel 1997 fino alla serie TV «Sluha Narodu» in cui interpretava proprio il capo di stato dell’Ucraina, la carriera dell’attore diventato presidente

Sui social abbondano i post che lo definiscono “un eroe”. Volodymyr Zelensky grazie alla sua tenacia è diventato un simbolo della resistenza ucraina a cui i suoi connazionali stanno affidando speranze e paure. Il presidente pubblica quotidianamente aggiornamenti dalle strade di Kiev per invitare la popolazione a resistere. Nella notte tra venerdì e sabato gli Stati Uniti avrebbero offerto a Zelensky di trasferirsi prima a Leopoli, e poi in Polonia, dandogli la possibilità di governare a distanza. A questa proposta il capo di stato avrebbe ribattuto: «La battaglia è qui. Mi servono munizioni, non un passaggio».


A guardare la fermezza, i gesti, le parole, potrebbe sembrare che Zelensky sia un politico di vecchia data, ma così non è. Il quarantaquattrenne presidente Ucraino è in carica da maggio 2019, e non aveva mai ricoperto nessuna vera carica politica prima di questa, sebbene avesse fatto le prove nella serie TV Sluha Narodu (“Servitore del Popolo”), in cui interpretava proprio il capo di stato dell’Ucraina. Ma andiamo con ordine.

La carriera nel mondo dello spettacolo

Fino alla sua elezione nel 2019, la carriera di Zelensky ha avuto luogo interamente nel mondo dello spettacolo. Nel 1995, il diciassettenne Volodymyr si iscrisse al gioco televisivo KVN, una competizione comica in cui i partecipanti si sfidavano a colpi di sketch e battute che il giovane Zelensky vinse appena due anni dopo. A seguito della vittoria, fondò il collettivo comico Kvartal 95 che presto iniziò a produrre programmi televisivi per la televisione Ucraina. Tra il 2006 e il 2014 il presidente è apparso in diverse commedie, tra cui la trilogia Love in the Big City, e ha partecipato alla versione ucraina del celebre format Ballando con le Stelle. Tuttavia, è nel 2015 che Volodymyr si è avvicinato alla politica, anche se ancora solo sul piccolo schermo, interpretando il protagonista della serie TV Sluha Narodu, un insegnante di storia che si ritrova ad essere eletto presidente dopo che una sua video-lamentela contro il governo è diventata virale su internet.

L’entrata in politica

É quello l’inizio di tutto. Nel 2018 i membri di Kvartal 95, nel frattempo diventata una casa di produzione televisiva, fondano il partito politico Sluha Narodu basandosi sulla serie omonima. Supportato dal partito, nel dicembre dello stesso anno, Zelensky si candida a diventare presidente dell’Ucraina con l’intenzione di cambiare il più possibile «il tono della classe classe politica». Ad aprile 2019, il comico viene eletto presidente al secondo turno, raccogliendo il 73% delle preferenze.

Zelensky ottiene la vittoria contro il presidente uscente Poroshenko. L’oligarca rimane in carica solo pochi mesi dopo che in Ucraina la rivoluzione fa cadere il precedente presidente filorusso Yanukovych. Poroshenko si presenta come quello che dovrebbe porre fine alla corruzione nel paese e all’influenza russa in Ucraina. Poroshenko fatica però a mantenere le sue promesse, e Zelensky vince le elezioni rappresentando un cambio radicale contro l’elite che aveva fino ad allora mantenuto il potere.

Ai tempi di Love in the Big City, Zelensky si era opposto all’intenzione dell’allora Ministro della Cultura ucraino di bandire gli artisti russi dal Paese. Inoltre, fin dai primi mesi del suo mandato, Zelensky si è impegnato a porre fine al conflitto in Donbass promuovendo elezioni libere nella repubblica separatista, a patto che la Russia ritirasse le truppe stanziate nella regione. All’inizio sembrava che l’accordo potesse funzionare, ma dopo lo scoppio della pandemia le tensioni sono tornate ad acuirsi, fino a sfociare nell’attuale conflitto.

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