Bari, petizione per eliminare la targa di Putin. Il sindaco Decaro: «Non cancelliamo pezzi di storia»

La targa è stata donata dal presidente russo alla città. La petizione su Change.org ha raccolto finora oltre 12 mila firme ma il primo cittadino si oppone alla richiesta

«Non sono favorevole a cancellare pezzi di storia, si potrà magari mettere accanto una epigrafe per spiegare la posizione di una città rispetto a quella targa». Così il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro risponde ai giornalisti che lo incalzano sulla petizione online lanciata per rimuovere la targa con la firma di Vladimir Putin dalla statua di San Nicola nella città vecchia. Il dono fatto direttamente dal presidente russo, in nome della fratellanza tra i due popoli, per oltre 12 mila firmatari della petizione ora è un simbolo da eliminare. «Da pugliese, avere una dedica di Putin dopo quanto accaduto in Ucraina davanti ad uno dei monumenti religiosi più importanti della regione è un’onta agli occhi del mondo e di tutti i turisti che visitano ogni anno la nostra regione», spiega il testo della petizione rivolta al Consiglio regionale della Regione Puglia e lanciata da Antonio Caso. Oltre alla eliminazione della targa, la richiesta comparsa pochi giorni fa sul sito Change.org propone di sostituire il dono del presidente russo «con un messaggio di pace e amicizia verso la popolazione russa che in questi giorni sta dando prova di grandissimo coraggio manifestando in numerosissime città contro l’invasione di Putin, verso la popolazione ucraina che sta facendo scudo con i suoi corpi e il suo coraggio all’intera Europa, verso quella georgiana e bielorussa che hanno pregato insieme, proprio a San Nicola, per la fine dell’invasione».


Dalle dichiarazioni rilasciate il sindaco Decaro però sembra non voler accontentare la richiesta, consentendo «al massimo» una spiegazione accanto alla targa che dichiari la vicinanza dei cittadini pugliesi agli innocenti colpiti dalla guerra. «Come gesto di solidarietà nei giorni scorsi ho voluto portare i fiori sotto la statua di San Nicola», ha continuato, «che ha una valenza simbolica perché è il santo delle imprese audaci, della fratellanza, dell’unione tra oriente e occidente, e anche perché quella statua era sta regalata alla città di Bari da Putin. Per questo credo che cancellare pezzi di storia sia inopportuno, tranne in casi del tutto eccezionali».


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