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Il vero scopo di Putin: «Entrare a Kiev, cacciare o catturare Zelensky e mettere un governo finto in Ucraina»

11 Marzo 2022 - 06:26 Redazione
charles kupchan
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L'ex consigliere di Obama Kupchan: «Ho l’impressione che i russi non vogliano trattare in buona fede. Le intese minime raggiunte finora non hanno retto alla prova dei fatti»

Charles Kupchan, 63 anni, ex consigliere di Barack Obama e professore di relazioni internazionali all’università di Georgetown, spiega oggi in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera quali sono le intenzioni di Vladimir Putin sull’Ucraina. Sostenendo che lo Zar non si fermerà finché non ci sarà un governo fantoccio a Kiev. Gli scenari, secondo Kupchan, sono due: «Parto da quello che mi sembra il meno plausibile. Putin prende atto che le operazioni militari non sono andate come immaginava. Concentra lo sforzo nella zona est dell’Ucraina, in una fascia lungo il confine con la Russia, fino al Donbass. Da lì si spinge fino alle città sul Mar Nero, Mykolaiv e poi Odessa. A quel punto il leader russo si ferma: annuncia di aver raggiunto i suoi obiettivi; si annette o dichiara indipendente il territorio conquistato; si rende disponibile per un cessate il fuoco e un negoziato finale».

Ma secondo il professore il vero scopo di Putin è un altro: «Entrare a Kiev, cacciare o catturare Zelensky, installare un governo fantoccio al servizio di Mosca. E penso che, nonostante le difficoltà incontrate sul terreno, non vi abbia ancora rinunciato. La sua armata è in stallo nel Nord nel Paese. Ma nel Sud può avanzare fino Dnipro, tagliando fuori l’esercito ucraino che combatte nella zona est, a Kharkiv. Da Dnipro i russi possono arrivare alla capitale. In ogni caso sono solo delle ipotesi: è ancora troppo presto». Ma per il negoziato le possibilità sono scarse: «Ho l’impressione che i russi non vogliano trattare in buona fede. Le intese minime raggiunte finora, come l’apertura di corridoi umanitari, non hanno retto alla prova dei fatti. Per come si sono messe le cose, mi sembra improbabile che la diplomazia possa mettere fine alla guerra».

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