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Il portavoce del Cremlino Peskov alla Cnn: «Non vogliamo occupare l’Ucraina. Armi nucleari? Solo se la Russia è davvero minacciata»

«L'operazione speciale prosegue secondo i piani» dice il portavoce di Vladimir Putin alla tv americana nella prima intervista dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina in cui emerge la linea scelta del Cremlino

«La Russia utilizzerà armi nucleari solo se la sua stessa esistenza fosse minacciata» dice il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che in un’intervista esclusiva alla Cnn ha provato ad allontanare le voci di diversi analisti occidentali che descrivono l’avanzata russa sempre più in difficoltà: «L’operazione speciale in Ucraina procede come previsto – ha aggiunto Peskov come riporta l’agenzia Tass – in linea con i suoi compiti». È questa l’occasione per il portavoce del Cremlino di ribadire quale sia il vero obiettivo dell’invasione russa in Ucraina. Secondo Peskov l’esercito russo non resterà nel Paese con l’intenzione di occuparlo militarmente, ma come nel caso di Mariupol l’obiettivo è: «liberare la città dalle unità nazionaliste». A proposito dei presunti ritardi, quindi, Peskov ha chiarito che: «sin dall’inizio nessuno ha pensato che – l’operazione in Ucraina – avrebbe richiesto un paio di giorni». Peskov sostiene poi che ci siano ucraini che collaborano con l’esercito russo: «che vogliono evitare vittime e sono in contatto con i nostri militari. Se non spari ai nostri soldati, se non provi a ucciderli, nessuno ti toccherà». Sull’origine del conflitto, Peskov ha detto che quella russa è stata una reazione inevitabile perché: «l’Ucraina intendeva lanciare un’operazione militare contro lo stesso Donbass».

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