Uccisa in battaglia Olena, la dottoressa tra le 100 combattenti di Mariupol. Sui social diceva: «Non compatitemi, faccio il mio dovere» – Il video

«Non compatitemi, sono un medico, una combattente, sono ucraina, faccio il mio dovere», diceva la sergente uccisa dai russi nel giorno di Pasqua

Olena Kushnir, sergente maggiore e medico della Guardia nazionale ucraina, è morta a Mariupol’ nel giorno di Pasqua. Kushnir, nei primi giorni di guerra, la sergente ucraina aveva perso il marito e solo pochi giorni prima di morire uccisa dai russi era riuscita a mettere in salvo il figlio. A marzo Olena Kushnir aveva registrato un video in cui raccontava la situazione a Mariupol’, chiedendo aiuto all’Occidente: «Non compatitemi, sono un medico, una combattente, sono ucraina, faccio il mio dovere». Nel filmato registrato in un bunker, la sergente ucraina, ha richiesto di permettere l’evacuazione di Mariupol «dando l’opportunità di portare medicine alla popolazione, allontanare i tanti feriti e permettere una degna sepoltura ai morti». Nello stesso video la sergente spiega: «A Mariupol ci sono ancora persone, sono nelle cantine, sono sotto terra, hanno bisogno di tutto. Se non volete salvare Mariupol’, salvate i suoi cittadini, vi prego. Non vogliamo essere eroi e martiri, non potrete dire che non sapevate, perché sapevate e potevate agire».


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