Militari ucraini “beccati” nel furgone della Croce Rossa? Ecco cosa è successo

Il video che ritrae la scena è stato usato per sostenere che l’esercito di Kiev sfrutta i civili come scudi umani

La teoria molto gettonata negli ambienti complottisti secondo cui il conflitto in corso in Ucraina non sarebbe altro che una messinscena dei media occidentali si arricchisce ogni giorno di nuove prove… o presunte tali. In questo caso, viene analizzato un video di 21 secondi che mostra alcuni militari uscire da un furgone della Croce Rossa: a dimostrazione del fatto che i civili presi di mira dagli attacchi sono tutt’altro che «pazienti innocenti», e che vengono usati come scudi umani dalle milizie di Kiev. Ma anche questa volta, non si tratta della verità.

Per chi ha fretta:

  • Un video, pubblicato dal Ministero degli Affari Esteri della Russia e molto condiviso sui social, mostra dei militari ucraini che escono da un furgone della croce rossa
  • La clip viene usata per dimostrare il presunto uso che l’esercito ucraino fa “davvero” delle ambulanze, e come usi i civili come scudi umani
  • In realtà, per capire ciò che davvero sta succedendo, bisogna contestualizzare la scena ripresa
  • I militari erano presenti sul posto per aiutare i civili a evacuare da Irpin, e lo testimonia anche un articolo del Washington Post

Analisi

«La rivelazione inaspettata di “pazienti innocenti” con fucili d’assalto ha mostrato come l’esercito ucraino utilizzi le ambulanze. Lo stesso modus operandi implica lo sfruttamento dei civili e il loro utilizzo come scudi umani»: questo testo accompagna un post su Facebook che mostra in allegato il video incriminato, tratto da un servizio giornalistico mandato in onda da Al Jazeera, come si capisce dal logo in basso a destra:

Quel momento #OOPS in cui viene fuori la verità… anche su MSM. In onda. La rivelazione inaspettata di “pazienti innocenti” con fucili d’assalto ha mostrato come l’esercito ucraino utilizzi le ambulanze. Lo stesso modus operandi implica lo sfruttamento dei civili e il loro utilizzo come scudi umani.

Lo stesso testo, riproposto anche da altri utenti, è la copia esatta di un tweet pubblicato da una fonte precisa: il Ministero degli Affari Esteri della Russia.

Come ricostruisce il fact-checker belga Brecht Castel, sul furgone da cui escono i militari appare il logo della Croce rossa internazionale (ICRC), che ha uno status neutrale, anche rispetto al conflitto in corso tra russa e ucraina. Ma oltre al furgone con la croce rossa, appare anche una vettura che ha tutta l’aria di essere un’ambulanza, e soprattutto un’ambulanza ucraina: nel provare il dato torna utile Google Lens, che consente di ingrandire i dettagli della vettura.

Dunque un primo indizio per ricostruire dove è stato registrato il servizio sembra essere assodato. Zoomando inoltre sul logo che appare vicino al simbolo dell’ambulanza, e iniziando una ricerca per immagini sul motore di ricerca russo Yandex, scopriamo che si tratta dello stemma di Kiev, raffigurante l’arcangelo Michele. Un ulteriore prova del fatto che le immagini sono state catturate in territorio ucraino. Ma dove, di preciso?

Castel si è focalizzato ancora una volta sui dettagli: una piccola frazione dell’edificio che si vede sullo sfondo, che ha consentito di fissare il luogo esatto in cui è stato registrato il servizio tra Irpin e la città di Kiev, ipotesi poi confermata grazie a Google Streetview. Una volta stabilito il dove, è utile scoprire quando il video è stato realizzato: sul web riappare condiviso su diversi social, da Twitter a YouTube e Facebook, e la versione più vecchia risale al 30 marzo 2022. La didascalia in arabo che appare in basso al servizio annuncia la «fine della prima giornata di negoziati russo-ucraini a Istanbul», avvenuta il 29 marzo: dal momento che il reporter in collegamento sembra parlare in diretta, probabilmente il servizio risale a quella data. Una volta ricostruite queste importanti coordinate spazio-temporali, è possibile focalizzarsi sui protagonisti del video: le cinque persone in uniforme che escono dal furgone hanno tutta l’aria di essere davvero militari ucraini. Indossano tute mimetiche, hanno una fascia azzurra stretta intorno al braccio e la bandiera della nazione è visibile sul loro petto. Quattro dei cinque soldati sono visibilmente armati.

Può a questo punto tornare utile offrire un po’ di contesto: sebbene la clip diffusa abbia una durata di soli 21 secondi, il servizio originario durava 2 minuti e 32, e mostrava (minuto 00.41) anche diverse sedie a rotelle, e un vigile del fuoco ucraino che spingeva una persona seduta su una di esse. Nel corso del servizio infatti venivano raccontate le evacuazioni dei civili da Irpin (città che risulta a circa 8 km da quella dove, secondo le ricostruzioni, hanno avuto luogo le riprese): in quell’occasione erano arrivate delle ambulanze e le forze ucraine avevano aiutato i civili. L’evacuazione era stata raccontata anche dal Washington Post, in un articolo che contiene anche un video: confrontando i dettagli visibili nelle due clip, quella di Al Jazeera e quella del Washington Post, come il tendone verde, la finestra e il muro, appare chiaro che riprendono lo stesso luogo.

Rispetto alla clip ri-postata dal Ministero russo, però, nel video del Washington Post è chiaro quale fosse il ruolo dei soldati ucraini presenti sul posto: non li vediamo semplicemente uscire dall’ambulanza, infatti, ma aiutare attivamente i rifugiati a scendere dal veicolo. Uno di loro, in particolare, secondo quanto ricostruito da Castel è esattamente lo stesso uomo che appare nella clip di Al Jazeera.

Usare la croce rossa per l’evacuazione dei civili non è considerato crimine di guerra dalle convenzioni di Ginevra, a meno che l’emblema dell’Organizzazione non venga sfruttato per ferire o uccidere i nemici. In questo caso, non abbiamo la prova che sia avvenuto qualcosa del genere: l’unica cosa che possiamo dire e dimostrare con certezza è che sia avvenuta un’evacuazione dei civili da Irpin, e che in quell’occasione questi ultimi siano stati aiutati dai militari dell’esercito ucraino.

Conclusioni

Senza contesto, il video postato dal Ministero degli Affari esteri russo risulta fuorviante. I militari che escono dal furgone della Croce rossa nel servizio di Al Jazeera si trovavano sul posto con l’obiettivo di aiutare i civili ad evacuare da Irpin, non per utilizzarli come «scudi umani».

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