Zelensky, nuova fase di evacuazioni da Azovstal: «Ora fuori feriti e medici, complicato salvare i nostri soldati: ma non perdiamo la speranza» – Il video

Il presidente ucraino lancia un appello alle organizzazioni internazionali perché continuino a coordinare le evacuazioni dall’acciaieria sotto assedio, sempre che la parte russa, spiega, mantenga gli impegni

Le evacuazioni dall’acciaieria Azovstal a Mariupol hanno permesso di salvare finora più di 300 civili, secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel video diffuso ieri sera 7 maggio, prevalentemente donne e bambini. Oggi 8 maggio, invece, Kiev spera di aprire una «seconda fase della missione di evacuazione», che dovrebbe permettere di mettere in salvo i feriti e i medici per poi passare ai soldati ucraini con l’aiuto delle organizzazioni internazionali, a cominciare dalle squadre del Comitato internazionale della Croce Rossa e delle Nazioni Unite che finora hanno permesso di evacuare i civili bloccati nell’acciaieria. «Certo – ha detto Zelensky – se tutti sono d’accordo, se non ci sono bugie».


È una corsa contro il tempo quella sulla Azovstal, da cui è partito un nuovo appello da parte del comandante dei marines ucraini perché si risolva in fretta la trattativa diplomatica tra Kiev e Mosca per la liberazione dei militari sotto assedio. L’aspetto più complicato secondo Zelensky riguarda proprio l’evacuazione dei soldati ancora asserragliati nell’acciaieria, cioè i volontari del battaglione Azov e i marines della 36ma brigata dell’esercito ucraino. Un’operazione difficile perché richiede che la parte russa mantenga l’impegno di concedere le evacuazioni senza cambiare idea: «Sono sicuro che tutti capiscono la causa principale di questa complicazione – dice il presidente ucraino – così come dov’è la causa. Ma non perdiamo la speranza, non ci fermiamo».


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