Alta tensione al confine tra Ucraina e Bielorussia, Lukashenko minaccia: «Possiamo infliggere danni intollerabili ai nemici»

Il presidente bielorusso per la prima volta agita lo spettro di una controffensiva verso l’Ucraina, dopo che gli stessi media di Kiev avevano confermato movimenti al confine delle forze speciali di Minsk

L’esercito bielorusso è in grado di «infliggere danni intollerabili ai suoi nemici in caso di attacco». Questa la minaccia, ripresa dall’agenzia bielorussa Belta, del presidente Aleksandr Lukashenko, durante un incontro con i funzionari della Difesa. «Siamo realisti, capiamo che non potremmo sconfiggere la Nato. Ma abbiamo tutte le armi per causare danni, in particolare ai territori da cui verremmo attaccati», ha detto il leader bielorusso, che vuole che «tutti capiscano la portata delle armi che abbiamo». Un monito che, sottolinea, «non allude a nulla», ma che arriva in seguito al dispiegamento di forze speciali bielorusse al confine con l’Ucraina.


Lo schieramento è stato giustificato dal Capo di Stato maggiore dell’esercito Viktor Gulevich come «mobilitazione difensiva» in risposta al rafforzamento delle forze armate di Kiev oltre frontiera: «Nella direzione operativa meridionale, un gruppo di un massimo di 20 mila persone creato dalle forze armate ucraine richiede una nostra risposta – ha detto Gulevich – Le forze operative speciali, dispiegate in tre direzioni tattiche, garantiscono la sicurezza della Bielorussia». Non si era fatta attendere un’ulteriore reazione da parte dell’Ucraina, che ha imposto alcune restrizioni alla mobilità della popolazione della regione di Chernihiv, al confine con la Bielorussia. Il ministro dell’Interno di Kiev ha vietato qualsiasi movimento di civili entro 1 km dal confine, mentre nel resto del territorio (entro i 20 km) sono vietati gli spostamenti, il lavoro fuori dai centri abitati tra le 21 e le 6 del mattino e le attività di pesca o ricreative in tutti i corsi d’acqua.   


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