Lo sciopero dei magistrati spacca le toghe sulla riforma della Giustizia, adesione non supera il 50%

L’ultimo sciopero dei magistrati risale al 2010, quando l’astensione dal lavoro aveva coinvolto oltre l’80% delle toghe. Secondo l’Anm, comunque, la partecipazione più sentita sarebbe arrivata dai giovani

Non va oltre il 50% l’adesione dei magistrati allo sciopero di oggi 16 maggio contro la riforma della Giustizia. Secondo l’aggiornamento dei dati dell’Anm, l’adesione avrebbe coinvolto il 48,4% delle toghe. Poche ore prima il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, a Sky TG24 aveva stimato un’adesione dall’astensione dal lavoro tra il 63 e il 65% a livello nazionale. Dati ancora parziali che secondo il presidente dell’Associazione magistrati restano comunque «elevatissimi», soprattutto nei piccolo tribunali dove lavorano «magistrati molto giovani».


Secondo Santalucia, questo dato conferma che sono proprio i magistrati a inizio carriera a sentire di più «il pericolo di questo mutamento del modello di magistrato», a proposito delle modifiche previste dalla riforma del governo in esame al Senato. Nel mirino dei magistrati ci sono soprattutto il sistema delle «pagelle» previsto dalla riforma e il nuovo metodo elettorale per l’elezione del Csm, che secondo i magistrati aumenterebbe il potere delle correnti. L’ultima protesta dei magistrati nel 2010 aveva ottenuto adesioni tra l’80 e l’85%.


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