Un pezzo di Partenone torna in Grecia per sempre: la Sicilia può restituire il reperto ad Atene dopo due secoli

Il reperto era stato venduto al Regio museo dell’Università di Palermo nella prima metà dell’Ottocento

Tornerà in Grecia il «reperto Fagan», un pezzo del Partenone da circa 200 anni conservato in Sicilia. Si tratta del frammento della lastra che raffigura il piede della Dea della Caccia Artemide seduta in trono, appartenente al fregio orientale del celebre tempio greco. Con la decisione di oggi 20 maggio, la giunta regionale siciliana ha potuto completare il lungo e intricato processo di «sdemanializzazione», cioè della dismissione del reperto dalla proprietà del demanio dello Stato, dopo che anche il governo ha dato gli ultimi permessi.


Il dibattito

Il «reperto Fagan» deve il suo nome al console inglese Robert Fagan, che ne ottenne il possesso all’inizio del diciannovesimo secolo. Alla morte del console, il frammento passò nelle mani di sua moglie, per poi essere venduto al Regio museo dell’università di Palermo tra il 1818 e il 1820. Il suo eventuale ritorno in Grecia aveva acceso il dibattito, travalicando il settore archeologico per interessare quello delle relazioni internazionali. La decisione della sdemanializzazione arriva al culmine di un percorso avviato su iniziativa della regione Sicilia che, su proposta di Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, aveva inoltrato la richiesta al «Comitato per il recupero e la restituzione dei Beni Culturali» istituito presso lo stesso ministero. La decisione era stata supportata dal governatore Nello Musumeci, e condivisa con il ministro della Cultura e dello Sport in Grecia, Lina Mendoni. Il frammento era stato ricongiunto al fregio originale da cui era stato asportato, al museo dell’Acropoli di Atene, sin dallo scorso gennaio. Dopo il «nulla osta» finale del Ministero della cultura, potrà rimanere in Grecia per sempre.


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