Morgan e lo stalking ad Angelica Schiatti, parla Asia Argento: «Era ossessionato da quella ragazza» – Il video
Asia Argento è tornata a parlare in tv di Morgan. Ospite di Silvia Toffanin ieri, sabato 19 ottobre, nel salotto di Verissimo, la ex compagna del musicista e mamma della loro figlia Anna Lou Castoldi (concorrente di Ballando con le stelle) ha affermato di «non sapere nulla» del processo che vede coinvolto Morgan, accusato di stalking e diffamazione ai danni della ex fidanzata Angelica Schiatti. «Non ho assistito», precisa Argento. Anche se «mi ricordo che era ossessionato da questa ragazza. Nei messaggi mi aveva parlato di lei – prosegue -. Se ha commesso quello che si dice, pagherà». L’attrice e regista spera, però, che Morgan «torni ad essere Marco. Ha gravi problemi di dipendenza, le trasmissioni che lo hanno tenuto a galla non gli hanno fatto un favore – sottolinea. Toccare il fondo, per me, è stato come un regalo della vita. Perché ho dovuto rialzarmi e prendere quello che rimaneva di me». E poi ancora: «Marco è preda del suo ego e non si riesce a staccare da questa cosa. Questo gli impedisce di essere un artista migliore, un padre migliore, un essere umano migliore. Se non tocchi il fondo non cerchi un modo per salvarti».
«Ha creato una maschera per proteggersi dal mondo dello spettacolo»
Durante l’intervista, Argento ripercorre gli anni trascorsi con Morgan e che ormai «non frequenta» da anni. «Eravamo giovani, pazzi e innamorati, con tanti sogni, idee e amore», afferma. «Marco è un’altra cosa rispetto a quello che è diventato: ha creato un alter ego, una maschera, forse per proteggersi da un mondo come quello dello spettacolo. Ha creato Morgan – prosegue – ispirandosi a dei modelli sbagliati. Il problema della maschera e che finisce per mangiarsi ciò che di puro c’è. Marco non è così, oggi forse lo è». E sul ruolo di padre per Anna Lou: «Quando mia figlia era piccola lui non c’era, ha mancato tanti appuntamenti della sua vita con la scusa che ci eravamo lasciati. Ho dovuto giustificare per decenni questa assenza e non mi va più di fare questo gioco», dice. E, infine, sul rapporto con l’alcool, la regista confida: «Sono tre anni e quattro mesi da quando sono uscita dalla dipendenza. Ogni giorno è un miracolo. Io sono grata di essere qui, sobria, in salute. Non sono una persona positiva, tendo al pensiero negativo. La tentazione di tornare a bere? Non ho la compulsione, ma mi capita di vedere persone che bevono e li osservo. Bevevo non per gusto, ma per combattere il disagio sociale. Mi capita ogni tanto di cadere in altri difetti della mia personalità, l’alcol mi ottenebrava, ma era solo un rimandare la verità. E la verità fa male», conclude.