Mariupol occupata, fonti ucraine: «Città pattugliata dai ceceni: si entra solo con pass russi»

Dopo la presa dell’acciaieria di Azovstal da parte dei russi, la gestione della sicurezza di Mariupol sembrerebbe essere passata nelle mani dei ceceni. E ci sono già le prime conseguenze

Il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko, su Telegram ha spiegato che d’ora in poi si entra e si esce da Mariupol solo ed esclusivamente con un pass rilasciato dai russi di Putin. Il pass è valido sia per le auto sia per i passeggeri che vogliono entrare a Mariupol. Vale tre giorni e si può usare una sola volta. Una tantum. «I lasciapassare – ha spiegato il consigliere del sindaco – vengono rilasciati dall’ufficio del comandante degli occupanti nei punti di filtrazione di Mangush e Vynohradne. Per lasciare Mariupol in auto è necessario un pass per viaggiare. E anche per viaggiare nel distretto di Mariupol (senza entrare in Mariupol) serve un pass, che deve essere ottenuto a Mangush». La gestione della sicurezza di Mariupol, dunque, sembrerebbe essere passata nelle mani dei ceceni di Ramzan Kadyrov.


Dopo la presa dell’acciaieria di Azovstal da parte dei russi, il controllo militare dei posti di blocco nei pressi di Mariupol è passato dai separatisti filo-russi di Donetsk alle forze di Mosca, in particolare a quelle cecene di Ramzan Kadyrov. Lo afferma il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko, citato da Unian. L’evacuazione dalla città sembrerebbe essere diventata impossibile. Intanto a Mariupol si è tenuto un raduno di volontari con bandiere rosse, organizzato dalle forze russe: «Non c’è limite al cinismo degli occupanti. Dopo aver sgomberato le rovine del teatro drammatico e aperto un parco, gli occupanti hanno organizzato una manifestazione di volontari con bandiere rosse in giro per la città. L’ultimo punto era un tour del Teatro Drammatico», ha concluso Andryushchenko. Diverse centinaia di persone sono morte sotto le macerie del teatro. Secondo alcune fonti ucraine, le macerie sarebbero state sgomberate dai russi che così hanno potuto occultare i cadaveri delle persone uccise evitando, di fatto, che si conosca il numero esatto delle vittime dell’attacco.


Foto in copertina di repertorio

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