Cos’è la setta Ramtha accusata di essere collegata al suicidio della coppia di Forlì

Il culto di Ramtha nasce nel 1977 negli Stati Uniti per iniziativa di Judith Zebra Knight, pseudonimo della casalinga Judith Darlene Hampton. Proprio a Spinello si svolgevano le lezioni della scuola d’illuminazione italiana

La Scuola di Illuminazione Ramtha è un culto new age che si rifà al mito di un guerriero vissuto 35 mila anni fa. «Vogliamo trovare altrove la nostra pace e la nostra libertà», c’era scritto nel biglietto ritrovato accanto ai corpi di Paolo Neri e Stefania Platania, 67 e 65 anni, ex dipendenti del Senato e pensionati a Spinello, nel comune di Santa Sofia in provincia di Forlì. Insieme a due pistole che i coniugi detenevano legalmente. Il culto di Ramtha nasce nel 1977 negli Stati Uniti per iniziativa di Judith Zebra Knight, pseudonimo della casalinga Judith Darlene Hampton. Proprio a Spinello si svolgevano le lezioni della scuola d’illuminazione italiana.


La scuola d’illuminazione di Spinello

Ramtha è un guerriero invincibile vissuto 35 mila anni fa, che parla in inglese con accento indiano e invia telepaticamente messaggio a J. Z. Knight, diventata nel frattempo channeling, ovvero canalizzatrice del suo pensiero. La donna è nata a Roswell nel New Mexico e ha 76 anni. Sulle tv Usa conduce programmi new age e cerca adepti per la sua Scuola d’Illuminazione Ramtha. La Stampa racconta oggi che la setta fa il suo esordio in Italia nell’agosto del 1999 in un meeting a Borgo Priolo in provincia di Pavia. Da lì comincia il proselitismo che sceglie come base proprio Spinello. Dove i residenti dicono che non vedono mai i seguaci di Ramtha.


I seguaci di Ramtha credevano che la fine del mondo sarebbe arrivata il 21 dicembre 2012, come da profezia dei Maya. Per questo nelle loro residenze avevano costruito bunker antiatomici per resistere. Rossella Capuano, comandante dei carabinieri di Meldola, dice a Repubblica: «Nel 2012 quando hanno acquistato a Spinello ci è stato riferito che effettivamente i signori erano pronti con bunker e provviste accumulate». Ma non c’è legame apparente tra le loro convinzioni filosofico- religiose e il suicidio, tanto più che secondo un vicino di casa «soprattutto la signora Stefania si era allontanata dal gruppo già da tempo».

Il post it sul comodino

Il piccolo borgo di Spinello a 800 metri in Appennino, di nemmeno duecento anime, è famoso per il centro sportivo che ospitò negli anni Novanta la nazionale e ogni anno gli arbitri di Serie A. Per i seguaci Ramtha sarebbe benedetto e quindi in grado di sopravvivere a una eventuale fine del mondo. Una decina d’anni fa diverse persone, in balia di questa convinzione, avrebbero comprato case e ville a Spinello, costruendo bunker. I cadaveri sono stati trovati nella camera da letto al secondo piano, riversi a terra. La casa al momento non è sotto sequestro. A corroborare questa tesi anche uno scarno biglietto, un post it lasciato sul comodino, con un addio al plurale, come se l’intenzione fosse appunto condivisa da entrambi.

Foto copertina da: Ranker.com

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