«Oggi non ci sono le condizioni per la pace, abbiamo di fronte una guerra lunga e logorante» e il piano di pace per l’Ucraina è ancora un «lavoro embrionale». Sono queste le parole del ministro degli Esteri Luigi Di Maio all’evento L’Italia in movimento alla scoperta del Mezzogiorno dell’Associazione Logistica dell’Intermobilità Sostenibile (Alis), svoltosi oggi 24 maggio. Ha spiegato che hanno avviato un percorso che «parte da un gruppo di facilitazione internazionale e ha l’ambizione di arrivare una nuova Helsinki». Di Maio ha poi riferito che ogni scelta sull’integrità territoriale del paese di Zelensky «deve dipendere dall’Ucraina» e ha criticato apertamente la frase «il Donbass e il Lugansk non torneranno mai all’Ucraina», riferendosi alle parole del vice presidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev. E ha aggiunto che, a fronte di queste dichiarazioni, è chiaro che «stia dimostrando di non volere la pace».
Negoziato sullo sblocco dei porti
Sul porto di Odessa il ministro ha affermato che è necessario un negoziato perché nelle zone di conflitto non si possono «far passare navi commerciali» e perché «c’è la chiusura da parte della Turchia del mar Nero». Pertanto, Di Maio ha spiegato che in questa fase è prioritario fare pressing sulla Russia affinché permetta le esportazioni di grano e altri alimenti da quei porti. Altrimenti «dimostra di essere colpevole» del rincaro dei prezzi sugli alimenti», ha commentato. All’evento di Alis erano presenti anche Mariastella Gelmini, Ministra per gli Affari regionali e le Autonomie, Luciana Lamorgese, Ministra dell’Interno, Erika Stefani, Ministra per le Disabilità, Laura Castelli, Viceministra all’Economia e alle Finanze e diversi Sottosegretari di Stato.
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