Il fisco a caccia di evasori con l’algoritmo, controlli incrociati su conti e bollette: come funzionerà

Il provvedimento del governo è ormai pronto: si attende solo l’ok del Garante per la privacy per far scattare l’incrocio di informazioni tra database diversi. Se tutto filerà liscio, si comincerà a luglio

L’incrocio delle banche dati del Fisco per trovare i contribuenti italiani a più alto rischio evasione starebbe per cominciare, come scrive Andrea Bassi su Il Messaggero. Questa dovrebbe essere la volta buona visto che lo schema di decreto ministeriale è già stato trasmesso al Garante per la privacy che, in passato, ha sollevato diverse contestazioni. Uno schema che, almeno stavolta, avrebbe recepito le osservazioni dello stesso Garante trasmesse a febbraio al ministero dell’Economia. Insomma le basi per un via libera ci sono tutte, il governo preme per giugno in modo da far scattare i controlli a luglio. L’obiettivo resta quello di attivare tutti gli algoritmi che permettano di trovare, grazie alle banche dati del Fisco, i contribuenti da sottoporre a controllo. Un incrocio di informazioni che è anche uno dei tasselli del piano di ripresa e resilienza. Il governo vuole spingere i contribuenti all’adempimento spontaneo. Lettere in cui verrà detto al cittadino di saldare il conto prima che venga avviato un accertamento formale. L’impegno dell’esecutivo con l’Europa è di aumentare del 15 per cento l’invio di queste lettere. Si prevedono 2,5 milioni di missive.


Come funzionerà il nuovo algoritmo

Nel mirino dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza finiranno diversi dati. Si passa dai conti correnti alle carte di credito, dalle spese per lo sport ai registri immobiliari e mobiliari fino alle spese sanitarie (quest’ultime potrebbero saltare considerando le perplessità del Garante). Ma, nello specifico, come funzionerà il nuovo algoritmo del Fisco? Sempre secondo Il Messaggero, verranno creati due dataset, ovvero due liste di contribuenti. Nella prima verranno individuate platee di contribuenti che potrebbero avere un rischio di evasione ben più alto rispetto agli altri. Nella seconda lista, invece, finiranno i contribuenti che presentano uno o più rischi fiscali. Non verranno indicati i nomi reali dei contribuenti ma solo degli pseudonimi. Solo nel momento in cui verrà inviata la lettera (di invito a saldare o di vero e proprio accertamento), allora verrà reso noto il nome.


Foto in copertina di repertorio: ANSA/LUCA ZENNARO

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