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DAZN, rivolta social contro le nuove tariffe: «Addio abbonamento…». Parte il primo esposto all’Antitrust

I vertici delle Lega di Serie A difendono la decisione della società di streaming che «si allinea a quanto già succede in Europa». Le associazioni dei consumatori annunciano battaglia

Rischia di abbattersi una valanga di disdette contro DAZN, dopo l’annuncio del nuovo piano tariffario che porta con sé rincari e un primo limite alla condivisione degli account. La contestazione sui social si è accesa rapidamente, con diversi abbonati che si dicono intenzionati a disdire il proprio abbonamento, con qualcuno che mostra anche di averlo già fatto a poche ore dalle nuove tariffe: «Da abbonamento sospeso ad abbonamento disdetto è n’attimo!», si legge su Twitter, mentre dall’Unione nazionale consumatori è già arrivato l’annuncio di un esposto all’Antitrust. Il presidente di Unc, Massimiliano Dona, rimprovera a DAZN innanzitutto di aver deciso di cambiare il contratto senza ricordare «contestualmente all’abbonato il suo sacrosanto diritto di poter recedere». Dona definisce le nuove tariffe «aumenti surreali» che si fanno «gioco dei tifosi che seguono il calcio in televisione».

Dopo bollette e prezzi al dettaglio, questi aumenti secondo la Codacons sono solo una pessima notizia per i consumatori: «Si tratta di rincari abnormi che danneggiano in particolare i tifosi». Il Codacons invoca l’intervento della Lega di Serie A perché valuti «se sussistano eventuali presupposti per annullare il contratto siglato con la società, allo scopo di tutelare utenti e tifosi». Dalla Lega calcio si fa invece scudo nei confronti della società di streaming. Le nuove tariffe, secondo il presidente Luigi De Siervo sono solo «mirate a valorizzare al meglio il prodotto Serie A, che si conferma contenuto ideale per lo sviluppo di qualsiasi piaffaforma». La scelta di DAZN per De Siervo anzi va incontro alle esigenze dell’utente: «in linea con quanto già avviene negli altri Paesi europei e nel soldo di quanto fatto dagli altri grandi Ott».

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