Doppio femminicidio di Vicenza, la trappola di Vasiljevic alla compagna: «Mi serve la tua auto»

Al centro delle indagini anche le armi di cui il killer era in possesso: i pm non escludono complici

Zlatan Vasiljevic avrebbe attirato Gabriela Serrano in una trappola prima di uccidere lei e l’ex moglie. Lo avrebbe fatto, secondo le indagini della procura di Vicenza, con la scusa di un passaggio in auto. L’inchiesta dei pm sul doppio femminicidio avvenuto lo scorso 7 giugno cerca di chiarire in queste ore la precisa dinamica dei fatti. Vasiljevic, a cui era stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza, avrebbe telefonato alla compagna, Gabriela Serrano, convincendola a raggiungerlo in auto a Dueville, suo ultimo domicilio, come riporta Repubblica. Lì sarebbe scattato il piano dell’uomo, che ha ucciso Serrano e l’ex moglie Lidija Miljkovic, prima di togliersi la vita all’interno dell’auto utilizzata per raggiungere il luogo del secondo agguato, alla periferia di Vicenza. Un altro aspetto su cui si stanno concentrando le indagini è quello delle armi di cui era in possesso il killer. Vasiljevic aveva con sé due pistole calibro 22, proiettili e tre bombe a mano. Si tratterebbe di armi fabbricate nell’ex Jugoslavia, dove il killer se le sarebbe procurate. I pm, però, non escludono complicità in Veneto e indagano sul traffico clandestino di queste armi nel Nordest dell’Italia.


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