Ama e i 200 dipendenti «non idonei» guariti: cosa c’era scritto nei certificati medici dei netturbini

Le motivazioni delle esenzioni: c’è chi non può usare un braccio, chi può lavorare solo in zone con servizi igienici e chi è inadatto a guidare mezzi

La storia degli spazzini malati immaginari all’Ama di Roma finisce in procura. Un esposto per truffa è stato presentato dal Codacons sulla vicenda dei 200 dipendenti giudicati «non idonei» a lavorare come netturbini che sono guariti improvvisamente dopo l’annuncio da parte della municipalizzata dei rifiuti di nuovi controlli. In Ama ci sono 1.612 inidonei parziali e 332 inidonei completi al lavoro. Per questo l’azienda ha deciso di procedere a nuove visite di idoneità. A maggio ne sono state effettuate 3.906 e sono saltate fuori le prime 200 guarigioni. Intanto l’edizione romana di Repubblica racconta cosa c’era scritto nei certificati di esenzione. Secondo i medici in Ama c’è chi non può utilizzare attrezzature da lavoro. Oppure può farlo, ma «solo con l’arto superiore destro». E in ogni caso senza poter sollevare pesi «sopra il piano delle spalle». Poi c’è chi ha certificato «il solo utilizzo di attrezzature con impugnatura per entrambi gli arti». Mentre c’è chi chiede turni su misura: «Adibire ad attività lavorativa in zone urbane in cui vi sia facile disponibilità dei servizi igienici». Infine c’è il dipendente che può impugnare la scopa, ma non partecipare alle operazioni di «spazzamento meccanico». A mano sì, a bordo dei mezzi no.


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