L'ultimo tampone per il tennista romano ha portato una notizia pessima, che lo costringe a rinunciare al torneo
Non ci sarà sul prato di WimbledonMatteo Berrettini, che ha scoperto oggi di essere positivo al Coronavirus. Il tennista romano doveva esordire oggi alle 14, ora italiana, contro Garin per un ritorno attesissimo dopo la finale conquistata seppur sconfitto nella scorsa edizione contro Novak Djokovic. «Ho il cuore spezzato nell’annunciare che devo ritirarmi da Wimbledon a causa del risultato positivo del test Covid-19 – ha scritto Berrettini sul suo profilo Instagram – Ho avuto sintomi influenzali e sono stato in isolamento negli ultimi giorni. Nonostante i sintomi non siano gravi, ho deciso che era importante fare un altro test questa mattina per proteggere la salute e la sicurezza dei miei compagni concorrenti e di tutti gli altri coinvolti nel torneo. Non ho parole – conclude – per descrivere l’estrema delusione che provo. Il sogno è finito per quest’anno, ma tornerò più forte. Grazie per il sostegno».
Un video diffuso su Facebook mette insieme varie clip per tentare di dimostrare che l’allunaggio sia stato una messinscena. Queste si intervallano a a frammenti di cartoni animati e altre clip fantascientifiche, ma non provano la teoria del complotto sui finti allunaggi delle missioni Apollo.
Per chi ha fretta:
La bandiera degli Usa è stata piantata sulla luna dai due astronauti dell’Apollo 11 assieme, non da uno solo.
Una clip mostra le prove fatte negli anni Sessanta per la gravità ridotta.
Un’altra clip è semplicemente un video della preparazione all’Apollo 11.
Analisi
Di seguito uno screenshot del post Facebook che condivide il video.
L’immagine dell’astronauta che pianta la bandiera al centro di un set
Al secondo 3 del video si vede questa immagine. Dove un astronauta pianta la bandiera americana su un finto suolo lunare.
Quest’immagine presenta diversi elementi che smentiscono la sua veridicità. Innanzitutto, si nota che dove la sabbia lunare incontra la base della cinepresa c’è un’evidente sfocatura. Inoltre, cercando il fermo immagine su TinEye si vede che le prime condivisioni del file sul web risalgono al 2009-2010, e che il nome dell’imagine è “moon_hoax_440.jpg”.
Non è facile, né necessario ricostruire l’origine di ogni singolo fotogramma. Tuttavia abbiamo notato due particolari. La foto sopra citata, per esempio, risulta essere parte di una campagna pubblicitaria della Riksgalden (Swedish National Debt Office). La pubblicazione della locandina sul sito Adeevee risale al settembre 2009. Altre parti le abbiamo trovate curiosamente in un filmato iraniano, a partire dal minuto 6:52. Ringraziamo Paolo Attivissimo (massimo esperto italiano delle missioni Apollo e delle teorie del complotto attorno a questa epopea) per avercelo segnalato. Sempre di Attivissimo è un articolo del 30 giugno 2019, dove cita una analisi avvenuta nel forum di fact-checking Metabunk, dove risalirono all’origine pubblicitaria in una discussione dello stesso periodo.
Le differenze coi filmati originali
Visionando il girato ufficiale dell’allunaggio, si vede come la bandiera è stata piantata da due degli astronauti della missione in un sforzo congiunto, e non da uno solo di loro. Nelle foto originali della missione se ne trova una sola in cui Buzz Aldrin è solo vicino alla bandiera. Sullo sfondo si vede il modulo di atterraggio, che non è presente nel frame del video su Facebook.
Le clip della preparazione alla missione
Un altro elemento notevole è la clip a 25 secondi dall’inizio del video. Potrebbe sembrare che gli astronauti stiano usando delle tensostrutture per inscenare l’allunaggio. Tuttavia, si stanno semplicemente allenando a muoversi a una gravità ridotta. Il video interale da cui è tratta la clip – risalente agli anni Sessanta – è reperibile a questo link.
Un’altra clip che viene inserita nel video nell’intento di farla sembrare una rivelazione è quella nello screenshot qui sotto, a 4 secondi dall’inizio del filmato. Si vede un set con astronauti e modulo di atterraggio. La spiegazione è semplice. Anche in questo caso si tratta di “prove” preparatorie svolte prima della vera missione, come si può verificare nella foto successiva, dove si vedono gli stessi elementi sul tetto, e la stesso modulo lunare.
Kubrick regista degli allunaggi?
Infine, nel video su Facebook si fa riferimento al noto regista Stanley Kubrick, che secondo i complottisti avrebbe diretto il “film” del finto allunaggio. Notevole però è il fatto che quando il regista appare nel video su Facebook (a sei secondi dall’inizio), non vi sia nessun elemento ambientale in grado di contestualizzare la clip.
La partenza del Lem dalla Luna
Sono innumerevoli gli elementi del filmato che non giocano a favore dei complottisti. Prendiamo come esempio la partenza del Lem (il modulo lunare), che doveva riportare gli astronauti al modulo di servizio, il quale restava in orbita lunare con a bordo un terzo astronauta (Michael Collins per Apollo 11). Nella clip vediamo che sollevandosi da terra il Lem emana una grossa fiammata. Ed è questo l’elemento che ci fa capire come si tratti di una simulazione a scopo divulgativo (è visibile anche il logo della Associated Press).
Ma sulla Luna non c’è solo gravità ridotta, è assente anche una atmosfera vera e propria. Di sicuro non c’è ossigeno, quindi quella fiamma non poteva generarsi. Ecco come si vede la partenza del Modulo lunare da una ripresa avvenuta durante la fine della missione Apollo 17, resa possibile grazie a una videocamera messa in funzione sul suolo Lunare:
Conclusioni:
Un video su Facebook sostiene che l’allunaggio sia una messinscena, ma gli elementi più forti che dovrebbero provarlo sono in realtà immagini create ad hoc, o clip delle “prove” svolte dalla Nasa prima della missione Apollo 11.
Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.