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Ius scholae, la proposta di legge oggi alla Camera tra ostruzionismi e divisioni a destra

29 Giugno 2022 - 09:15 Ygnazia Cigna
Lega e Fratelli d'Italia sono uniti per il no. Forza Italia si divide

Nonostante i diversi ostruzionismi di destra e centrodestra in commissione Affari costituzionali, oggi pomeriggio la proposta di legge sullo Ius scholae approderà in Aula. «Volete la sharia in Italia, con i genitori che decidono per i loro bambini!», ha attaccato la deputata della Lega, Laura Ravetto. «Abbiamo
fatto slittare di un mese e mezzo lo Ius scholae, cercheremo di ritardarlo ancora, se proprio non riusciamo. a bloccarlo», ha puntualizzato il leghista Igor Iezzi, mettendo in luce l’ostruzionismo che hanno attuato a destra e che si è tradotto in una valanga di emendamenti-burla, come la possibilità di ottenere la cittadinanza solo dopo un esame sulle sagre locali o sulle canzoni popolari, poi bocciati.

Forza Italia si divide

Se a sinistra sono compatti nell’approvazione della legge, la destra già spaccata, si divide ancora di più. Lega e Fratelli d’Italia sono per il no e Forza Italia, inizialmente favorevole, ha visto Renata Polverini votare per il sì, mentre Annagrazia Calabria per il no. «Venticinque sedute per votare centinaia di emendamenti», ha evidenziato il capogruppo di Liberi e Uguali, Federico Fornaro, «ed è chiaro cosa vogliono fare: niente». Nonostante gli ostruzionismi a destra, ieri sera Brescia è riuscito nei suoi intenti: «Finalmente siamo pronti per l’aula con una legge di civiltà: iniziamo a saldare un debito con migliaia di ragazzi che si sentono italiani ma non sono riconosciuti come tali dallo Stato», ha detto l’autore della proposta di legge.

La proposta di legge

Lo Ius scholae ha l’obiettivo di aggiungersi all’attuale normativa dello ius sanguinis, che prevede l’acquisizione della cittadinanza solo se uno dei due genitori è già cittadino. Il disegno di legge di Giuseppe Brescia (M5s), invece, permetterebbe la cittadinanza ai minori stranieri nati sul territorio italiano o arrivati entro i 12 anni di età che hanno frequentato almeno 5 anni di scuola nel nostro Paese. Ad attendere la legge ci sono quasi un milione e mezzo di giovani, di cui due terzi nati in Italia (Istat 2021) e quasi un italiano su sei (YouTrend), compresi gli elettori della destra.

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