Su cinque diversi scenari per la simulazione di un eventuale voto anticipato, tre danno la vittoria al centrodestra. Ne parla oggi sul Corriere della Sera il direttore di Ipsos Nando Pagnoncelli, tratteggiando un voto con il Rosatellum o con la legge elettorale proporzionale con sbarramento al 4%. Il Rosatellum è la legge elettorale mista con il 36% dei seggi attribuito attraverso il maggioritario e le sfide nei collegi e il 64% con il proporzionale e i collegi plurinominali. Il proporzionale invece è la “vecchia” legge che ha prodotto parlamenti fino al 1992, prima del referendum di Mario Segni. Oggi è tra le ipotesi di riforma ma pare difficile che ci siano i tempi per attuarla se davvero le dimissioni di Draghi diventeranno irrevocabili mercoledì 20 luglio. Infine, va ricordato che per il taglio dei parlamentari votato da Lega e Movimento 5 Stelle si sono sensibilmente ridotte le cariche sia alla Camera che al Senato.
I cinque scenari per la simulazione del voto di Ipsos
A Palazzo Madama i posti sono 200, a Montecitorio 400. E in ogni caso, spiega Pagnoncelli, molti dei collegi oggi sono da considerarsi contendibili perché la differenza tra le coalizioni è inferiore al 5%. Molto quindi, se non tutto, dipenderà dalle candidature in ogni collegio. Ciò premesso:
- il primo scenario prevede un’alleanza di centrodestra composta da Lega, FdI e Forza Italia / Noi con l’Italia contro una coalizione Pd, M5s, Leu. In questo caso il centrodestra batterebbe il (teorico) campo largo 211 seggi a 157 alla Camera e 106 a 76 al Senato. I restanti seggi andrebbero a Italexit e alle liste centriste di +Europa/Azione e Italia Viva/Italia al Centro;
- il secondo scenario prevede l’allargamento dell’area centrista a Forza Italia; in questo caso il parlamento sarebbe privo di una maggioranza assoluta e il centro allargato, con 39 deputati e 19 senatori, sarebbe l’ago della bilancia;
- nel terzo scenario si ipotizza l’inclusione del centro nella destra e il campo largo nel centrosinistra: in questo caso la destra avrebbe un vantaggio di due deputati e di un senatore, ma vincerebbe lo stesso.
Va detto che Insieme per il Futuro di Luigi Di Maio non è stata inclusa in nessuna delle due coalizioni (per ora è dato al 2,3%). Mentre l’allargamento al centro di Forza Italia ad oggi è un’ipotesi di scuola. Infine, gli ultimi due scenari:
- il quarto scenario differisce dal precedente solo per l’esclusione del M5S dal «campo largo»: si produrrebbe così la maggioranza più netta a favore del centrodestra che si affermerebbe con 244 deputati (contro 109 del centrosinistra) e 124 senatori (contro 50);
- il quinto scenario è il proporzionale con soglia di sbarramento al 4%: sommando i seggi delle due principali coalizioni non ci sarebbe maggioranza assoluta e ciò lascerebbe spazio ad alleanze e formule di governo di altro tipo. Come nella Prima Repubblica.
La vittoria annunciata del centrodestra
Tre scenari su cinque darebbero quindi la vittoria al centrodestra. Nei due restanti le forze politiche dovrebbero trovare un nuovo accordo su un uomo super partes a Palazzo Chigi. Ovvero la stessa situazione di oggi. Ieri invece YouTrend ha disegnato tre possibili scenari (sulla base delle percentuali dell’ultima Supermedia), in cui vengono esaminati i possibili risultati a seconda delle alleanze tra i partiti, e in particolare di quella tra il centrosinistra e il Movimento 5 stelle. Nel primo scenario i partiti di centro (Azione, +Europa e Italia Viva) correrebbero in una coalizione separata dall’alleanza Pd-5 Stelle con Verdi e Sinistra.
La coalizione di centrodestra (Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega) avrebbe la maggioranza: 221/400 seggi alla Camera e 108/200 al Senato. Nel secondo, con il M5s che corre da solo, il centrodestra si aggiudicherebbe una maggioranza degli eletti fino al 60%. E potrebbe governare tranquillamente. Il terzo scenario è il campo largo: in questo caso si produrrebbe una situazione di quasi-pareggio. Il centrodestra raccoglierebbe 198/400 voti alla Camera e 99/200 al Senato.
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