Un robot russo ha rotto il dito di un bambino durante una partita a scacchi – Il video

È accaduto durante una manifestazione a Mosca. Nessuna rivolta delle macchine: solo un incidente dovuto a un po’ di disattenzione

«Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno». Prima legge che devono rispettare tutti i robot positronici dell’universo fantascientifico creato da Isaac Asimov. Anche se si tratta di fantascienza, la costituzione robotica di Asimov riflette uno dei timori più profondi nati con l’avvento dell’automazione: la paura che le macchine acquistino coscienza e si ribellino ai loro padroni. Lo scorso 19 luglio un robot programmato per giocare a scacchi ha rotto un dito a un bambino di sette anni che lo stava sfidando. L’incidente è avvenuto agli Open di Mosca ma il video è diventato virale solo negli ultimi giorni, grazie anche al quotidiano britannico The Guardian che ha ripreso la vicenda.


In un’interpretazione molto fantascientifica la mossa del robot potrebbe essere letta come una risposta stizzita a un gioco particolarmente brillante ma la cronaca dei fatti è più semplice. Il bambino stava partecipando a un torneo dedicato a giocatori under-9. In uno stand c’era la possibilità di giocare a scacchi con un robot in grado di affrontare più partite contemporaneamente. In qualche modo, il dito del bambino si è trovato esattamente nel punto in cui il robot ha stretto le sue pinze per afferrare un pezzo. La piccola vittima era all’evento perché è uno dei 30 migliori giocatori di scacchi under-9 di Mosca.


La dinamica dell’incidente

A correre in aiuto del bambino sono stati alcuni adulti presenti alla manifestazione che hanno bloccato la macchina. Secondo il vicepresidente della Federazione Russa di scacchi Sergey Smagin all’origine dell’incidente ci sarebbe un comportamento sbagliato da parte del bambino: «Ci sono alcune regole di sicurezza e il bambino, a quanto pare, le ha violate. Quando ha fatto la sua mossa, non si è reso conto che doveva prima aspettare. Questo è un caso estremamente raro, il primo che posso ricordare. Il robot si era già esibito in molti eventi. I bambini devono essere avvertiti».

Il robot che si trovava a Mosca aveva già partecipato ad altri eventi, giocando partite con esseri umani. La tradizione dei robot che giocano a scacchi affonda le sue radici nei primi germogli dell’intelligenza artificiale. Il 10 febbraio del 1996 il computer Deep Blue prodotto dalla IBM sconfisse in una partita di scacchi Garry Kasparov, allora campione del mondo in carica.

Video di copertina: TELEGRAM | Canale della testata russa Baza

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