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A Roma l’Atac denuncia chi parcheggia in doppia fila: «È interruzione di pubblico servizio»

03 Agosto 2022 - 07:18 Redazione
atac parcheggio doppia fila denuncia interruzione pubblico servizio
atac parcheggio doppia fila denuncia interruzione pubblico servizio
500 segnalazioni partite dalla municipalizzata dei trasporti capitolini. Ora c'è chi rischia il processo

Atac va alla guerra contro i parcheggi “allegri” dei romani. E denuncia chi si trova in doppia fila oppure occupa le fermate degli autobus. Per il reato di interruzione di pubblico servizio. La storia la racconta oggi l’edizione romana di Repubblica: in tutto sono 500 quelle partite dalla municipalizzata dei trasporti capitolina. E hanno portato all’apertura di fascicoli da parte dei sostituti Rosalia Affinito, Claudia Terracina, Fabrizio Tucci, Carlo Villani e Gennaro Varone. Una media di 8 querele o esposti al giorno. Per un problema di dimensioni ragguardevoli: nel 2018 la polizia municipale ha elevato 615 mila contravvenzioni per intralcio alla circolazione in tutte le sue declinazioni.

500 segnalazioni alla procura

Dai passaggi pedonali alle corsie preferenziali, dall’occupazione delle aree di carico e scarico merci, agli incroci stradali, agli spazi per disabili. E la metà di queste multe riguarda proprio il restringimento o la totale ostruzione di carreggiate per veicoli pubblici e nei casi più estremi, e sempre meno rari, quelli dell’interruzione del servizio. Raccontando storie di bus rimasti a volte persino per ore in attesa di passare per una strada a causa del parcheggio “allegro” altrui. A volte con tanto di quattro frecce inserite, che in teoria dovrebbero indicare una sosta temporanea.

E invece spesso i vigili, che arrivano a fatica a causa del traffico, finiscono solo per fare la multa. Perché nel frattempo il carro attrezzi ci mette troppo ad arrivare. Magari proprio a causa del traffico generato dall’auto in doppia fila. Per questo adesso la sanzione non basta più. Perché la spesa per pagare un avvocato è molto più alta. Oltre al rischio di ricevere una condanna.

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