Cambiamento climatico: a luglio migliaia di morti in più in Europa per il caldo record

Nel 2022 il continente è stato investito da un’ondata di calore che ha fatto schizzare i termometri oltre i 40 gradi. Anche a latitudini dove queste temperature non si erano mai registrate

In Europa si muore di caldo. E questa volta non è una figura retorica. Nelle settimane centrali di luglio nel continente sono state registrate migliaia di morti in più rispetto alla media dello stesso periodo nei 4 anni precedenti. A rivelarlo è Politico, che ha raccolto i dati resi disponibili da alcuni dei maggiori Paesi europei. Quest’anno il continente è stato investito da ondate di calore senza precedenti che hanno fatto schizzare il termometro fino ai 40 gradi centigradi anche in posti – come Londra e Amburgo – dove temperature simili non si erano mai viste. Con anomalie climatiche superiori ai 15 gradi rispetto alle medie del mese. Queste condizioni, secondo gli scienziati britannici, oggi si verificano con una frequenza 10 volte maggiore rispetto al periodo pre-industriale a causa del cambiamento climatico antropogenico.


La situazione Paese per Paese

Non è facile stabilire con precisione il numero esatto di morti direttamente legate al caldo. Quello che è certo è che, rispetto allo stesso periodo di riferimento negli anni 2017-2021, nelle due settimane centrali di luglio, in Germania si sono contati 5.093 decessi in più (tutti i dati escludono le morti per Covid). Discorso simile nei Paesi Bassi, dove le morti in eccesso sono state 898, e per Inghilterra e Galles, dove il dato si attesta a 1.980 persone. I Paesi della Penisola Iberica – dove le temperature hanno superato i 45 gradi per diversi giorni consecutivi – offrono un quadro ancor più preciso: in Spagna, le morti ufficialmente legate al caldo nelle settimane in esame sono state 1.682 (a fronte di oltre 5.000 decessi in eccesso totali).


Mentre nel piccolo Portogallo la cifra supera il migliaio nelle prime due settimane di luglio. Altri Paesi, come Francia e Italia, non hanno ancora pubblicato le statistiche, ma è plausibile che verrà registrato un aumento simile. Per il nostro paese, è attualmente noto che «tra le città del Nord la mortalità totale e nelle classi di età 65-74 e 75-84 anni è stata in linea con l’atteso, mentre per la classe di età 85+ è stata lievemente superiore all’atteso. Tra le città del Centro-Sud la mortalità totale e nelle classi di età 65-74 e 85+ è stata superiore all’atteso. Mentre per la classe di età 75-84 anni è stata lievemente superiore all’atteso». Ad affermarlo è il rapporto del Ministero della Salute, che pubblicherà le cifre definitive una volta consolidate.

Caldo: disidratazione, incidenti e difficoltà soprattutto per i più fragili

Secondo gli esperti, la maggior parte delle morti legate al caldo e alla disidratazione si verifica in concomitanza con altre problematiche, come la sindrome di Alzheimer, difficoltà respiratorie e cardiovascolari. Tuttavia, non mancano casi in cui il mero surriscaldamento a mietere vittime, come è successo a un netturbino di Madrid, accasciatosi sul pavimento bollente della capitale spagnola mentre lavorava. Il caldo è anche causa di deficit dell’attenzione che si tramutano in incidenti pericolosi, ed è stato registrato un incremento delle morti per annegamento, a causa del grande numero di persone che quest’estate cerca refrigerio negli specchi d’acqua. Infine, i numerosi incendi divampati in Europa hanno fatto aumentare la concentrazione di polveri sottili.

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