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La truffa dei bitcoin e gli account rubati su Instagram

17 Agosto 2022 - 19:37 Antonio Di Noto
«Ciao ragazzi. Normalmente non lo faccio ma sono felice di condividerlo con voi. è stato un tentativo e e ho iniziato con soli €». Se un messaggio su Instagram inizia così è bene non fidarsi

Le criptovalute sono un mondo ancora relativamente nuovo e sconosciuto. E proprio per questo spesso diventano elemento centrale in truffe e fregature. Solo pochi giorni fa è emersa la storia di New Fianancial Technology, società di investimenti in bitcoin dalla quale molti dicono di essere stati truffati. In quel il contratto veniva firmato di persona. Nel caso della truffa dei bitcoin che circola su Instagram, invece, le cose sono molto meno trasparenti e molto più immediate. «Ho guadagnato 13 mila euro in 5 ore, date un’occhiata al profilo di Oliver George» si legge nella descrizione delle foto.

Per chi ha fretta:

  • Il messaggio è una truffa, come spiegano molti utenti su Facebook a cui così è stato rubato il profilo.
  • In generale si dovrebbe diffidare di promesse di rendimenti così alti e repentini.

Analisi

Di seguito riportiamo il testo completo che si legge nella descrizione dei post su Instagram degli utenti truffati. Sotto si può vedere uno screenshot pubblicato da una di loro.

«Ciao ragazzi. Normalmente non lo faccio ma sono felice di condividerlo con voi. è stato un tentativo e e ho iniziato con soli € e ospite cosa! Ho guadagnato € 13000 di profitto entro 5 ore dall’investimento nella sua società di mining di bitcoin e ho effettuato un prelievo riuscito sul mio conto bancario al 100% reale e legittimo, consiglierei a tutti di dare un’occhiata a @oliver_georgee»

É la stessa utente che pubblica lo screenshot ad affermare di essere stata truffata. «Attenzione non sono io», scrive su Facebook mostrando screenshot di post e storie pubblicati dal profilo che le è stato rubato. Si vedono i presunti guadagni, sia in uno screenshot di un conto in criptovalute, sia in un presunto messaggio dalla banca Intesa Sanpaolo.

Come si evince dai molti post su Facebook che denunciano la truffa, l’obiettivo degli hacker non è rubare denaro – perlomeno non nell’immediato – ma dati sensibili. In molti casi le foto postate su Instagram sono prese direttamente dalla galleria del malcapitato, come confermato anche in questo articolo del Resto del Carlino del 14 agosto scorso. Dal pezzo del giornale bolognese si apprende che la polizia postale si sta già occupando del caso, ma soprattutto che per essere truffati è sufficiente fare tap sul nome dell’account taggato nella descrizione dei post per aprire la porta agli hacker. É probabile che i dati verranno utilizzati come merce di scambio in una richiesta di riscatto da parte dei truffatori.

Conclusioni:

«Ciao ragazzi. Normalmente non lo faccio ma sono felice di condividerlo con voi. è stato un tentativo e e ho iniziato con soli €». Se un messaggio su Instagram inizia così è bene non fidarsi, e soprattutto non «dare un’occhiata» al profilo taggato.

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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