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Torna in campo Civati, candidato al Senato in Emilia-Romagna con Si e Verdi: «Ecco perché ho deciso di riprovarci»

19 Agosto 2022 - 18:44 Maria Pia Mazza
Il fondatore di Possibile: «La coalizione di Centrosinistra doveva essere più ampia possibile, per scongiurare il rischio di perdere seggi, rischiando di regalarli a Lega e FdI»

Pippo Civati torna in campo per le elezioni del 25 settembre. E correrà per il Senato in Emilia Romagna nella lista Alleanza Verdi e Sinistra, assieme a Beatrice Brignone, segretaria di Possibile, il partito fondato dall’ex esponente del Pd dopo il suo addio ai dem nel 2015, in aperta polemica con la riforma della legge elettorale. «Per noi l’importante è esserci, portare la nostra esperienza – ha spiegato Civati all’Agi -. Non sappiamo se passeremo: lei è una insegnante, io un editore. Se va male, pazienza. Non lo facciamo per il posto. L’Emilia Romagna politicamente è un territorio bellissimo, e a me la politica piace farla così». Il fondatore di Possibile ha spiegato che malgrado vi siano stati problemi in passato con i Verdi (nel 2019 Civati ritirò la propria candidatura alle Elezioni Europee dalle liste del partito), «ci sono molti temi ad accomunarci», e con il fronte rosso-verde ecologista è stato trovato «lo spazio più congeniale» per candidarsi nell’area di centrosinistra.

Secondo il fondatore di Possibile, infatti, la coalizione di centrosinistra doveva essere «più ampia possibile». Secondo Civati, inatti, a sinistra si sarebbe corso «il rischio di perdere seggi, che finiscono per essere regalati a partiti di destra, come Lega e Fratelli d’Italia che – prosegue Civati – vanno avanti come matti». Insomma, l’obiettivo di Possibile è quello di costruire «un’alleanza elettorale in grado di fare massa critica» contro le destre. Il fondatore della casa editrice People nelle scorse settimane aveva allontanato le voci su un suo possibile ritorno con il Partito Democratico. La decisione di allearsi con SI di Nicola Fratoianni e i Verdi di Angelo Bonelli, come spiegato da Civati, è legata al fatto che il programma e le idee di Possibile «non sono poi così lontane da quelle dei due partiti». Infine, pur «essendo convintamente contro il Rosatellum – spiega Civati – si vota con quella legge, e quella legge prevede coalizioni».

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