L’alpinista Nirmal Purja risponde alle polemiche social: «Io sprovveduto con le sneakers sul Monte Rosa? So quello che faccio»

L’alpinista nepalese ha alle spalle 32 spedizioni su montagne da oltre 8.000 metri, raccontate anche in un documentario su Netflix

L’alpinista himalayano Nirmal Purja, anche noto come Nimsdai, è finito nel vortice delle polemiche dopo aver scalato il Monte Rosa e aver raggiunto la vetta a 4.554 metri di altezza solo con sneakers e pantaloncini. In tantissimi, che non lo hanno riconosciuto, lo hanno definito una «sprovveduto e un irresponsabile». Ora, risponde agli attacchi in un’intervista a Repubblica in cui riferisce che non ne era neanche a conoscenza. Non gli importa delle polemiche, dice, perché «sa quel che fa». E spiega: «Quel che ho raggiunto nessuno lo aveva fatto prima di me. Le persone pensano che sei in sicurezza solo se sali con ramponi e scarponi. Loro sono saliti e scesi in sicurezza? Assolutamente sì. Per me non è così difficile, anche mia nonna può farlo».


FACEBOOK / La foto di Nirmal Purja finita al centro delle polemiche

«Era solo una gita, 4.500 metri non sono difficili»

Secondo Nimsdai, infatti, la salita sul Monte Rosa non era nulla di così complesso: solo «una piccola gita con il team della Red Bull, per condividere delle stories con il team». L’alpinista nepalese ha alle spalle 32 spedizioni su montagne da oltre 8.000 metri, raccontate anche in un documentario su Netflix. «Ormai le mie dita dei piedi sono come ramponi. In realtà ho abbastanza esperienza per correre su e giù per la montagna con le scarpe da trail running. In più indosso il miglior modello di calzatura prodotto dal mio sponsor», ha commentato. A Repubblica ha poi raccontato di come le persone che ha incrociato nel corso dell’escursione e che l’hanno riconosciuto gli hanno detto: «Wow, sei Nirmal, sei un vero eroe». Sui social: il contrario. «Coloro che invece non mi hanno riconosciuto mi hanno detto “Come sei basic“. Basic? Io sono ok. So esattamente quello che facevo. Al mattino mi sono svegliato in perfette condizioni. Per me 4.500 metri non sono difficili».


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